Credito cooperativo, nasce la Banca per il Trentino Alto Adige
Operativa da gennaio 2024 la nuova realtà conta su 47 sportelli e 396 dipendenti: ieri il via libera anche dei soci della Cassa di Trento, Lavis, Mezzocorona, Valle di Cembra e Alta Vallagarina, con l'incorporazione della Rurale Novella e Alta Anaunia
NOVELLA Il via libera alla fusione preludio dell'operazione
CREDITO Antonio Bortolotti è il nuovo direttore di Cooperfidi
TRENTO. Con 4.461 voti a favore, 32 contrari e 6 astenuti per un totale di 4.499 votanti i soci della Cassa di Trento, Lavis, Mezzocorona, Valle di Cembra e Alta Vallagarina, convocati nella serata di oggi in assemblea straordinaria al PalaTrento, hanno detto sì al progetto di fusione per incorporazione della Cassa Rurale Novella e Alta Anaunia. Analogo esito si era avuto venerdì da parte dei soci di quella Rurale.
Nasce così un nuovo soggetto nell'ambito del credito cooperativo regionale, che prende il nome di "Banca per il Trentino Alto Adige - Bank für Trentino-Südtirol - credito cooperativo italiano". La nuova realtà, prima Banca di Credito Cooperativo a connotazione territoriale regionale - per dimensione - del Gruppo Cassa Centrale Banca, avrà una presenza forte su un territorio che si estende da Merano a Rovereto, passando per la valle di Non: un ambito strategico per l'economia regionale, che conta complessivamente 97 Comuni, 500.000 abitanti, oltre 30.000 imprese. La nuova Cassa opererà a partire dal primo gennaio 2024 nelle province di Trento e Bolzano, con 47 sportelli ed un organico complessivo di 396 persone.
Il presidente Giorgio Fracalossi ha sottolineato come "l'obiettivo primario del progetto di fusione è quello di mantenere una forte entità operativa a mutualità prevalente in grado di contribuire allo sviluppo economico delle Comunità, consolidando il radicamento territoriale attraverso l'effettivo coinvolgimento dei Soci nella vita della Cassa, garantendo al territorio e al volontariato continuità di sostegno."
Il direttore generale Gabriele Delmonte ha tenuto a sottolineare l'opportunità di "unire territori complementari in ottica di un miglior presidio del mercato, che avverrà anche attraverso una revisione del modello distributivo con la creazione di Aree territoriali che potranno servire in modo più efficace ed efficiente la clientela".