Occupazione in Trentino: i dati del 2022 sono i migliori degli ultimi cinque anni
L'Agenzia provinciale del lavoro oggi ha presentato il nuovon rapporto: tasso del 69,5% (attività al 72,3%), mentre la disoccupazione si ferma al 3,8%. Si è rafforzata la presenza delle donne e dei giovani nel mercato del lavoro, aumentano i contratti a tempo indeterminato
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TRENTO. Dati migliori degli ultimi 5 anni, presentati oggi dall'Agenzia provinciale del lavoro. Nel 2022 il tasso di occupazione in Trentino era al 69,5% e il tasso di attività al 72,3%, mentre il tasso di disoccupazione si è fermato al 3,8%.
Si tratta dei dati più positivi degli ultimi cinque anni, ha precisato Isabella Speziali (foto), direttrice dell'Ufficio dati e funzioni di sistema delle politiche del mercato del lavoro dell'Agenzia del lavoro, in occasione della presentazione del 38° rapporto sull'occupazione in provincia di Trento.
Secondo i dati Istat, nel 2022 ci sono stati 243.200 lavoratori in provincia di Trento (+5.800 rispetto al 2021), mentre la disoccupazione è calata a 9.600 unità.
Il quadro occupazionale è stato "coerente con lo scenario economico del 2022, che ha visto una crescita del Pil del 4,1%", ha aggiunto Speziali. Negli ultimi cinque anni si è rafforzata la presenza delle donne nel mercato del lavoro, che nel 2022, rispetto al 2021, è cresciuta più di quella maschile (2,6% contro 2,4%). Premiata durante il 2022 anche l'occupazione giovanile: il tasso di occupazione è salito al 54,9%, mentre quello di disoccupazione è sceso al 6,9%. In crescita anche il numero di occupati stranieri (+5,3%). Nei dati amministrativi sull'occupazione dipendente, il peso della componente straniera sfiora il 16%.
Aumenta, negli ultimi cinque anni, il lavoro dipendente e aumenta anche l'occupazione stabile (+4,9%), mentre gli occupati a termine calano del 5,5%. Rispetto al 2021, nel 2022 il lavoro stabile è cresciuto del +1,3%, ma è cresciuto anche il lavoro a termine (+6,4%): un dato legato in parte alla crescita del turismo. Nel 2022 sono cresciute l'occupazione a tempo pieno (+3,6%) e calano i part-time (-1,7%). Anche la richiesta di cassa integrazione ha visto un rallentamento, mentre come criticità si è manifestata la carenza di manodopera.
Viceversa, visto il quadro geopolitico e la pressione inflazionistica, che pure è calata negli ultimi mesi, anche per il mercato del lavoro le previsioni di crescita "tendono ad essere viste al ribasso. Quanto potrà essere questo ribasso evidentemente ancora non lo sappiamo. E soprattutto bisognerà vedere, per il mercato del lavoro, quanto saremo in grado di non farlo ricadere in maniera importante sui dati del lavoro", detto ancora Isabella Speziale.
Rispetto alla difficoltà delle aziende a reperire manodopera, Speziale ha chiarito che una causa è stata la forte richiesta di personale. Un'altra, invece, è legata al fatto che il mercato del lavoro trentino è diventato più attrattivo.
"Anche le persone che stanno lavorando, se vedono la possibilità di poter andare a trovare un'occupazione migliore, tendono a spostarsi da un lavoro all'altro, che per l'azienda significa però dover andare a ricoprire quel posto di lavoro che nel frattempo si è svuotato", ha detto Speziale.