Luce, fine del mercato tutelato: per 90 mila utenze trentine è l'ora di scegliere
A meno che le ipotesi di proroga non si concretizzino da qui a fine anno, le forniture finiranno all'asta nel prossimo aprile a meo che gli intestatari non cambino contratto prima. L'unica eccezione riguarda i clienti che rientrano nelle categorie vulnerabili. Guarda il video con i consigli del Centro Tutela Consumatori di Trento
TEMA Luce e gas: si passa al mercato libero, quello che c’è da sapere
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TRENTO. Sono circa 90mila le utenze trentine che nelle prossime settimane dovranno decidere se e come passare al mercato libero dell'energia. A meno che le ipotesi di proroga da parte del governo di cui c'è un grande parlare in queste ore non si concretizzino da qui a fine anno, a partire dall'anno prossimo i cosiddetti "contratti a maggior tutela" per le forniture di energia elettrica e gas non esisteranno più. È il "prezzo" dell'accordo che lo Stato ha fatto con l'Unione europea in tema di liberalizzazioni per poter accedere ai fondi del Pnrr.
L'evoluzione. Di cosa si tratta? Il mercato di maggior tutela è quello per cui i clienti pagano energia elettrica e luce al prezzo fissato ogni tre mesi dall'Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambienti). Nel corso degli anni, le varie aziende di vendita di energia hanno proposto tariffe diverse: oltre due terzi degli utenti nel corso del tempo ha aderito alle varie promozioni e convenzioni, cercando le offerte "a libero mercato" che più si adeguassero alle proprie esigenze (uso notturno, consumo a fasce, produzione green).
Ora le tariffe a maggior tutela verranno a sparire per l'utenza "normale", sia per il gas (dal 10 gennaio 2024) che per l'energia (1 aprile 2024).
L'eccezione. Unica esclusione per i cosiddetti "clienti vulnerabili", ovvero le famiglie che godono del bonus sociale, i titolari di utenze over 75 anni, i soggwtti disabili, le utenze in situazioni di calamità: per loro la tariffa di tutela resterà valida ancora fino ad aprile 2027.Il gas.
«Per le forniture di metano - spiega Romano Stefani, direttore Area Mercato di Dolomiti Energia - i giochi sono ormai fatti. Tutte le aziende hanno già scritto a settembre ai clienti spiegando che la tariffa di maggior tutela sarebbe venuta a mancare da gennaio 2024. A chi non ha fatto un nuovo tipo di contratto di libero mercato verrà applicata l'offerta "Placet" che è molto simile alla maggior tutela. Di fatto non ci sarà impatto sui clienti: non cambierà l'operatore, rimarrà lo stesso Rid bancario».
L'energia elettrica. Scenario diverso per quanto riguarda l'energia. «Qui l'impatto è più rilevante - continua Stefani - perché i clienti a maggior tutela non vulnerabili devono fare una scelta prima di febbraio, visto che da marzo inizierà lo switch».Attualmente i clienti che hanno contratti a maggior tutela per l'energia sono circa 130mila, un terzo del totale. Di essi circa 40mila sono i cosiddetti "vulnerabili", ovvero quelli che per una serie di difficoltà oggettive a cambiare contratto, possono continuare son le vecchie forniture fino al 2027.Insomma, 90mila famiglie nelle prossime settimane dovranno scegliersi il nuovo fornitore e la tariffa che ritengono più congeniale per le loro esigenze.
Altrimenti? Finiranno per essere clienti di un'azienda fornitrice non scelta da loro, bensì da un'asta nazionale.
Il meccanismo deciso dal governo per la liberalizzazione del mercato prevede infatti che l'Italia venga divisa in 26 ambiti da circa 200mila clienti ciascuno. La provincia di Trento, per esempio, è abbinata con Bolzano e Vicenza. Verranno bandite 26 aste a cui ogni operatore nazionale potrà partecipare. Chi vincerà il confronto otterrà tutti i clienti di quell'ambito. Dal punto di vista del privato, si ritroverà imposta una tariffa unica nazionale frutto del valore medio dell'aggiudicazione delle aste.
Il problema è che nessuno, ad oggi, può sapere se quella tariffa sarà più o meno vantaggiosa rispetto a quelle di libera scelta.
Anche perché, nel fissare il prezzo di partecipazione alle aste le aziende terranno conto del rischio di insoluti: dunque nella tariffa che i clienti pagheranno sarà compresa anche la quota dei "morosi".
I cambi. Per quanto riguarda Dolomiti Energia, Stefani spiega che in via Fersina i contatti da parte dei clienti decisi a togliersi dalla maggior tutela si sono intensificati negli ultimi periodi. «Posso stimare che circa 15mila utenti hanno scelto una delle nostre tariffe». Non ci sono però dati sugli altri operatori.
«Quello che noi possiamo mettere sul piatto è una rete capillare di sportelli per chi non ha dimestichezza con numeri verdi e online, oltre al fatto che vendiamo energia 100 per cento green certificata».Per chi avesse dubbi e incertezze il sito di Arera offre assistenza e risposte ai quesiti.