In Trentino crolla la fiducia dei consumatori: tre su quattro sono pessimisti
Indagine curata dalla Camera di commercio: la gran parte dei cittadini sono preoccupati e temono un aggravarsi della situazione economica locale. Biasior (Crtcu): "Quadro segnato dal rialzo dei prezzi, dai maggiori costi di indebitamento e dal conseguente rallentamento dei consumi"
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TRENTO. Nel mese di novembre l'indice del clima di fiducia dei consumatori trentini ha raggiunto il valore di -26,4, in flessione di nove punti rispetto alla rilevazione dello scorso settembre (era -17,4). Il dato, inferiore a quello registrato a livello nazionale (-19,3), del Nord Est (-18,7) e al valore medio europeo (-18,8), emerge dall'indagine curata dall'Ufficio studi e ricerche della Camera di commercio di Trento (Cciaa). Le valutazioni negative dei consumatori sull'andamento dell'economia trentina raggiungono il 75,6%, mentre la quota di chi riscontra un miglioramento si riduce all'1,1%. I giudizi di stazionarietà si stabilizzano al 23,1%.
In prospettiva, i consumatori che si aspettano un ulteriore deterioramento della situazione economica locale raggiungono il 66,6%, mentre la percentuale di chi immagina un quadro stazionario si assesta al 26,4%.
In riferimento alla situazione economica della propria famiglia si assiste a un aumento di coloro che riscontrano un peggioramento (55,7%) e a una contrazione di coloro che la giudicano stabile (40,6%). La quota di coloro che ritengono di non riuscire a risparmiare si conferma elevata (oltre il 70%) e solo il 5,8% dei consumatori trentini intervistati dichiara di essere in grado di farlo.
Peggiorano anche le attese rispetto all'andamento della disoccupazione: il 34,7% prevede un peggioramento del mercato del lavoro. Nelle intenzioni di acquisto di beni durevoli si registra un deciso peggioramento, dal 18,2% dell'ultima rilevazione all'attuale 7,5%. Per la gran parte degli intervistati è invece diventata un'abitudine consolidata privilegiare la cosiddetta "filiera corta".
"Il clima di fiducia dei consumatori ricalca la situazione economica congiunturale della provincia autonoma di Trento, rilevata da Banca d'Italia in novembre di quest'anno, caratterizzata dal rialzo dei prezzi, dai maggiori costi di indebitamento e dal conseguente rallentamento dei consumi. Strumenti propri del mercato possono aiutare le famiglie in difficoltà, consentendo risparmi, sia in ambito alimentare che bancario. Ci si augura che vi siano concreti segnali di riduzione dei tassi, già nella prima parte dell'anno prossimo", afferma - in una nota - Carlo Biasior, presidente del Centro di ricerca e tutela dei consumatori e degli utenti (Crtcu), commentando i dati dell'indagine dell'Ufficio studi e ricerche della Camera di commercio di Trento sul clima di fiducia dei consumatori trentini.
"Se si considera che i consumi delle famiglie trentine rappresentano quasi il 60% del Pil provinciale - aggiunge Alberto Olivo, segretario generale della Camera di commercio di Trento - si comprende quanto sia rilevante prevederne l'andamento. È facile intuire che le preoccupazioni innescate dalla perdita del potere d'acquisto, causato dell'aumento dei prezzi, dalle misure restrittive, adottate dal sistema bancario sul costo del denaro, e dal rallentamento economico, aggravato dalle guerre in atto, siano elementi che gettano pesanti ombre di incertezza sul futuro di tutti, ed è in ogni caso in aumento il numero di famiglie che dichiara di riuscire a malapena a far quadrare i conti a fine mese".