Il carovita pesa sul bilancio familiare: il 64% dei trentini non riesce a risparmiare
L’indagine della Camera di commercio: il 41,4 per cento di intervistati dichiara di riuscire a coprire appena le spese con le proprie entrate. Consumatori pessimisti e prudenti
ALLARME Frenata della crescita economica in Trentino
TRENTO. Responsabili. Cauti. Attenti. Chiamateli come volete, ma ontologicamente i trentini da sempre sono prudenti. Forse anche sospettosi. E tendenzialmente pessimisti. Di sicuro più pessimisti di altri.
La conferma viene dall'indagine di febbraio dell'Ufficio Studi e ricerche della Camera di commercio di Trento sul sentiment dei consumatori locali. Ebbene, dalle elaborazioni emerge che la fiducia dei trentini rispetto all'andamento e alle previsioni future sull'economia è bassa.
Per carità, il dato di -22 è in miglioramento di 4,4 punti rispetto alla precedente rilevazione di novembre, ma resta decisamente più negativo rispetto a quello registrato altrove.
Ricordiamo che l'indice è un valore numerico calcolato sulla base delle risposte fornite dai consumatori su quattro aspetti: andamento dell'economia locale nel prossimo anno; giudizi sulla situazione economica della propria famiglia ed evoluzione della situazione nei prossimi 12 mesi; previsione di acquisto di beni durevoli (elettrodomestici, prodotti elettronici e mobili) da qui ad un anno.
Il giudizio dei trentini è migliorato ma, oltre a rimanere piuttosto negativo, si caratterizza - come si deduce dal grafico qui sotto - per valori decisamente inferiori da quelli riscontrati in altri territori: - -15,9 in Italia, -16 nei Paesi Ue, -14,3 in Germania, -12,1 nel vicino Nord Est.
Pur sperando in un miglioramento dell'economia locale da qui a 12 mesi, ben il 51,5 per cento degli intervistati dalla Camera di commercio dà valutazioni ancora negative sull'andamento e si aspetta un peggioramento della situazione.
Anche le previsioni, a un anno, sulla situazione economica della propria famiglia si mantengono complessivamente negative, ma i giudizi sfavorevoli evidenziano una contrazione, passando dal 49,9 per cento di novembre al 40,6 per cento di febbraio, mentre le prospettive di stabilità si assestano al 40,6 per cento, in calo rispetto al 43,7 per cento della precedente rilevazione. Nota a margine: solo l'1,9 per cento del campione esprime giudizi positivi sulla situazione economica.
E, rispettando le regole di un assioma dell'economia, chi vede grigio tende a non spendere. O perlomeno ad essere particolarmente cauto negli acquisti.
Rimangono stabili le intenzioni di acquisto di beni durevoli (elettrodomestici e mobili) e sale dal 7,1 al 10,6 per cento la percentuale di chi si dice propenso ad allargare i cordoni della borsa nel corso dei prossimi mesi. In diminuzione - ma sempre al 36,3 per cento - la quota di chi dice che spenderà meno.
Pensando ai grandi investimenti, la casa resta uno degli obiettivi primari, eppure resta bassissima (3,6%) la percentuale di trentini disposti ad investire nell'acquisto o nei lavori di ristrutturazione. Più possibilisti invece i consumatori sull'acquisto di una nuova automobile: sono il 9,6 per cento.
Quello che emerge con chiarezza dall'indagine è che il 41,4 per cento di intervistati dichiara di riuscire a coprire appena le spese del bilancio familiare con le proprie entrate, e solo il 17,4 per cento afferma di essere in grado di risparmiare qualcosa. Per quanto riguarda l'effettiva possibilità di accantonare risorse, la quota di coloro che non ritengono di riuscire a risparmiare si conferma elevata attorno al 64,5 per cento.
«È evidente che l'inflazione, seppur in rallentamento, e il conseguente calo del potere di acquisto continuano a rappresentare alcuni dei principali motivi di preoccupazione per le famiglie» l'analisi che fa il presidente della Camera di Commercio di Trento Giovanni Bort che, per dare impulso all'economia torna a chiedere un taglio dei tassi di interesse da parte della Bce.