Aumento del costo della vita, Trento si conferma tra le città più care d’Italia
In testa alla top ten si piazza ancora una volta Siena, che, con l'inflazione più alta, +2,6% registra anche la maggior spesa aggiuntiva su base annua, equivalente a 663 euro a famiglia. Seconda Bolzano
I DATI In Trentino stipendi sotto la media nazionale
ROMA. L'inflazione, ferma da aprile allo 0,8%, a luglio torna a salire all'1,3%. Resta comunque uno dei tassi più bassi dell'Eurozona, visto che in Germania e Francia risale al +2,3% e in Spagna al 2,9%, ma basta alle associazioni dei consumatori per lanciare l'allarme sui rincari per le famiglie italiane che toccheranno i 400 euro annui. Una brutta sorpresa che rovinerà le vacanze a molti, visto che i prezzi più alti si registrano proprio nell'offerta connessa al turismo, dai ristoranti alle piscine.
Spese che assottigliano ancora di più il portafoglio degli italiani che faticano a riprendersi dalla stagione dei tassi di interesse alle stelle: la Banca d'Italia segnala che a giugno i prestiti al settore privato sono diminuiti dell'1,6% sui dodici mesi, e quelli alle famiglie si sono ridotti dello 0,9%. Numeri che restano negativi ma che alleggeriscono il calo dei mesi precedenti. Confermando la sua stima preliminare, l'Istat vede l'inflazione a luglio risalire all'1,3% sull'anno, con un aumento dello 0,4% su base mensile.
La risalita si deve in primo luogo all'accelerazione dei prezzi dei beni energetici (quelli regolamentati salgono da +3,5% a +11,7%, quelli non regolamentati da -10,3% a -6%). Salgono anche i tabacchi (da +3,4% a +4,1%) e i servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4% a +4,4%).
Buone notizie invece per il carrello della spesa, perché i prezzi dei beni alimentari calano: i non lavorati a -0,4% (dal +0,3% del mese precedente), i lavorati da +2% a +1,6%. Bene anche il dato dell'inflazione di fondo, cioè al netto degli energetici e degli alimentari freschi, che resta stabile a +1,9%.
Le città più care
In testa alla top ten delle città più care d'Italia vince ancora una volta Siena, che, con l'inflazione più alta, +2,6%, registra anche la maggior spesa aggiuntiva su base annua, equivalente a 663 euro a famiglia. Medaglia d'argento per Bolzano, dove il 4° più alto rialzo dei prezzi, +2%, determina un incremento di spesa annuo pari a 579 euro per una famiglia media. Medaglia di bronzo per Rimini che con la terza maggiore inflazione del Paese (ex aequo con Benevento), +2,1%, ha una spesa supplementare pari mediamente a 571 euro annui.
Appena fuori dal podio Parma (+1,9%, pari a 516 euro), poi Padova (+1,9%, +488 euro), Trento (+1,6%, +471 euro), al settimo posto Pisa (+1,8%, +459 euro), poi Benevento (+2,1%, +449 euro) e Macerata (+2,2%, +443 euro). Chiude la top ten Pordenone (+1,8%, +440 euro).