Camera di Commercio, è sempre braccio di ferro fra i nuovi eletti ed esclusi, la battaglia in Coordinamento Imprenditori
Manzana (Industriali) insiste e paventa l’uscita, Basso (Ance) «posizione triste», e Bort in teleconferenza dalle vacanze attende «proposte»
TRENTO. Finirà col redde rationem o "a tarallucci e vino"? Le scommesse sono aperte. E restano incerte. Quel che è sicuro è che oggi, dopo gli strappi e le polemiche di tre settimane fa a seguito dell'elezione di presidente e giunta della Camera di commercio, il mondo economico trentino torna a riunirsi.
L'occasione è la riunione del Coordinamento imprenditori, convocato dal presidente Andrea Basso (presidente dei Costruttori di Confindustria, ma in rotta con Confindustria per essersi candidato nella cordata “vincente”, ndr) per provare a ricomporre i cocci dopo che in via Calepina erano volati gli stracci per l'esclusione di Confindustria (e Confesercenti) dalla giunta camerale.
Così il presidente uscente degli industriali Fausto Manzana è tornato a ribadire la sua posizione: «Penso non sia corretto immaginare che per 5 anni la nostra associazione rimanga esclusa dalla Camera di commercio. Credo che la questione vada affrontata nel Coordinamento. Dopodiché se qualcuno intende minimizzare dicendo che il problema non c'è, allora crediamo corretto rimanere fuori dal Coordinamento perché nessuno ha tempo da perdere tempo per discutere cose e poi non essere coerente».
Manzana spiega da un lato che quello di Confindustria non è un ultimatum («ci rendiamo conto che le cose vanno sedimentate»), ma dall'altro insiste: «La questione è seria. Se c'è un problema sul mio nome, si poteva proporne un altro, ma credo che non sia corretto che la nostra associazione non sia rappresentata in giunta. Resta il fatto che il Coordinamento ha deciso una linea per la giunta camerale che poi non è realizzata, e allora che senso ha parteciparvi?».
Una domanda alla quale avrà il difficile compito di provare a rispondere Andrea Basso (Ance), presidente per quest'anno del Coordinamento. «Se questa fosse davvero la scelta di Confindustria sarebbe triste e non corretta» il suo commento. Se vorranno congelare il nostro organismo sarà un dispiacere, spero prevalga la ragionevolezza».
Basso proverà a trovare una mediazione: «Detto che non ho la più pallida idea di come si possa far dimettere un membro della giunta della Camera per fare posto a Confindustria, ricordo che noi di Ance non siamo andati sui giornali quando siamo stati esclusi. Credo veramente che qui si stia superando i limiti del buon senso: spero che non si arrivi alla rottura».
Un «raffreddamento della situazione» è quello a cui punta anche il presidente della Camera di Commercio Andrea De Zordo. «Premetto che sarò lì come presidente degli artigiani - specifica - Confido nel fatto che questo sia un incontro chiarificatore e di ripartenza, nell'ottica della collaborazione reciproca. Sono certo che si riuscirà a trovare una quadra per andare avanti perché il Coordinamento è importante e racchiude un ampio parterre di settori economici».
Chi sta alla finestra è il presidente di Confcommercio Giovanni Bort, e non solo perché sarà in videocollegamento dalle ferie. «Ascolterò volentieri quello che dicono Fausto e tutti gli altri colleghi. Poi si faranno delle valutazioni. Non so nemmeno cosa può fare il Coordinamento dal punto di vista giuridico per le nomine della Camera di commercio. Vediamo se arriveranno delle proposte, da parte mia come sempre cercherò di esser proattivo e mettere in campo il massimo di responsabilità e serenità».