Pensione integrativa, sindacati duri contro Degasperi dopo le critiche a Laborfonds
Il consigliere di Onda ha attaccato il sistema regionale di previdenza accessoria affermando che offre ai alvoratori solo rendite "misere" e per questo i politici tornano a "vitalizi e privilegi". I segretari di Cgil, Cisl e Uil (Grosselli, Bezzi e Alotti) non ci stanno: «Allarmismo ingiustificato, in realtà il fondo gode di buona salute ed è amministrato con rigore. Piuttosto si introduca l'obbligo per gli eletti di versare a Pensplan»
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TRENTO. «Nel dibattito sul ritorno ai vitalizi per i consiglieri regionali, aperto dalla proposta del presidente Paccher, c’è qualcuno che vuole creare allarmismi ingiustificati e gettando discredito sulla previdenza complementare regionale in realtà ha il solo scopo di sostenere la scelta di un ritorno ai vecchi privilegi».
Così i segretari provinciali di Cgil Cisl Uil, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti contro le affermazioni del consigliere Filippo Degasperi.
«Il consigliere non sa di cosa parla, o peggio, e le sue parole rischiano di avvallare la logica del “prendi i soldi e scappa”. Nel rispetto delle lavoratrici e dei lavoratori, invece, bisognerebbe valorizzare la previdenza complementare regionale».
Per i tre sindacalisti alla base c’è un errore di fondo: la previdenza complementare è per definizione un’integrazione al trattamento pensionistico obbligatorio, risultato dei contributi versati. «Se i consiglieri regionali non sono interessati alla logica integrativa, allora rinuncino ai versamenti. Le casse della Regione ne avrebbero sicuramente un vantaggio».
E in merito alla validità di Laborfonds Cgil Cisl Uil chiariscono che è un fondo che gode di buona salute, amministrato con rigore e sotto l’occhio vigile della Covip.
«Non è un caso l’alta adesione di lavoratori trentini e altoatesini alla previdenza complementare regionale. Mettere in discussione un sistema virtuoso a soli fini personali è un gioco pericoloso. Peraltro, come è stato correttamente spiegato dalla direzione di Laborfonds, i rendimenti medi della linea bilanciata non sono quelli indicati dal consigliere, che avrebbe fatto meglio prima ad informarsi».
Le sigle sindacali dunque ribadiscono la loro posizione di netta contrarietà a qualsiasi forma di ritorno ai vitalizi e insistono perché si preveda, invece, per i consiglieri una forma di versamento obbligatoria ai fondi del sistema Pensplan.