Andrà peggio o andrà meglio? Ecco l'indice di fiducia dei consumatori trentini: negativo, ma stabile
I dati di novembre della Camera di Commercio, il Trentino va meglio di Nord Est e Italia, e molto meglio della Germania in crisi profonda
TRENTO. A novembre, l’indice del clima di fiducia dei consumatori trentini si assesta a -5,5 punti su una scala compresa tra +100 e -100. La rilevazione, curata dall’Ufficio studi e ricerche della Camera di Commercio di Trento, riflette una situazione pressoché stabile, in quanto la variazione registrata rispetto al mese di settembre (quando l’indice era di -4,8 punti) risulta minima. I giudizi e le attese sulla situazione economica familiare sono infatti stazionari, così come le previsioni in merito all’andamento dell’economia provinciale nei prossimi dodici mesi.
Nonostante l’indice del clima di fiducia registrato nella nostra provincia rimanga su valori negativi, risulta comunque migliore di quello rilevato nel Nord Est (-11,9), su base nazionale (-14,9), sul fronte europeo (-13,7) e, con riferimento a quest’ultimo contesto, anche rispetto al clima di fiducia registrato in Germania (-11,4), Paese che sta attraversando una fase recessiva.
Scendendo nello specifico, le previsioni per i prossimi dodici mesi rivelano che oltre la metà degli intervistati (50,1%) si aspetta una situazione economica provinciale complessivamente stabile; il 25,3% ritiene sia possibile un’evoluzione positiva, mentre il 15,6% è più pessimista. Riguardo alle aspettative sulla situazione economica della propria famiglia per il prossimo anno, prevalgono a maggioranza i giudizi di stabilità (65,3%).
Per quanto riguarda l’effettiva possibilità di realizzare accantonamenti di risorse, la quota di coloro che non ritengono di riuscirvi si assesta al 41,6%, mentre quella di chi pensa che potrà risparmiare passa dal 33,8% di settembre al più recente 37,7%. Il restante 22,6% non risponde al quesito, forse un segnale di incertezza riguardo alla possibilità di fare previsioni.
Anche i giudizi relativi alla situazione finanziaria percepita attualmente dalle famiglie definiscono un contesto di difficoltà. Il 39,1% dei consumatori dichiara di riuscire appena a far quadrare il proprio bilancio familiare, mentre il 4,3% è costretto a integrarlo ricorrendo ai propri risparmi.
L’incertezza del contesto pesa anche sulle intenzioni di acquisto di beni durevoli (elettrodomestici, prodotti elettronici e mobili) e induce i consumatori trentini a essere cauti. L’indagine rileva che il 46,7% prevede di mantenere invariato il proprio livello di spesa, il 41,5% pensa di ridurlo, mentre un contenuto 5,2% dichiara l’intenzione di aumentare le risorse destinate a questo tipo di beni. Si tratta di un comportamento che in parte potrebbe essere spiegato anche dai cambiamenti nelle preferenze di consumo che, nel periodo post-Covid, sono meno orientate al possesso di un bene e più legate all’esperienza (ad esempio attività di tipo ricreativo e culturale, vacanze, cura della persona).
Con riferimento alle spese di maggior valore, come l'acquisto di un’automobile, circa l'80% degli intervistati afferma di non averne in programma e, rispetto alla scorsa rilevazione, aumenta anche la percentuale di chi probabilmente non intende investire in lavori di ristrutturazione della casa.
In termini più generali, l’indagine registra in modo piuttosto marcato gli effetti legati all’inflazione e oltre l’83% degli intervistati ritiene che i prezzi nell’ultimo anno siano aumentati.
“La dinamica dell’indice di fiducia dei consumatori trentini – spiega Andrea De Zordo Presidente della Camera di Commercio di Trento – è la sintesi di valutazioni pressoché stabili sulla situazione economica generale della provincia e su quella delle famiglie. Va comunque considerato che viene percepita ancora in modo intenso la perdita del potere d’acquisto e che, in termini più generali, permangono alcune criticità, soprattutto legate alla situazione finanziaria percepita dalle famiglie”.