Economia / Il nodo

Assicurazione contro i danni da catastrofi: è corsa per 51 mila imprese trentine

C'è tempo fino al 31 marzo per sottoscrivere  la polizza obbligatoria ma restano incertezze su costi e sanzioni. Le aziende chiamate a coprire i danni derivanti da alluvioni, inondazioni, esondazioni, sismi e frane che lo Stato non pagherà più dato l'intensificarsi degli eventi. De Zordo (Artigiani): «Ennesima tassa sugli imprenditori, il governo deve pagare una quota». Confindustria intanto chiede una proroga di almeno 90 giorni

GOVERNO Si valuta proroga dell'obbligo assicurativo anti-catastrofi
DANNI In Trentino oltre cento milioni all'anno per le sistemazioni
CLIMA Esperti: possibili scenari catastrofici per l'intera umanità

di Daniele Battistel

TRENTO - È corsa contro il tempo per le imprese trentine, come per quelle di tutta Italia. Il 31 marzo scadono infatti i termini per dotarsi di una polizza assicurativa contro i danni catastrofali. Una copertura assicurativa che al momento solo pochissime realtà imprenditoriali hanno.

Di cosa parliamo. Una delle evidenze più chiare del cambiamento climatico sono gli eventi atmosferici improvvisi e violenti che sempre più spesso si abbattono sul territorio causando danni non solo alle infrastrutture pubbliche, ma anche a stabilimenti e aziende. Danni che, fino a questo momento sono a carico del bilancio statale, con polemiche e annesse per i ritardi nei pagamenti degli indennizzi.

Per questo motivo, la legge di bilancio 2024 ha stabilito che entro il 31 marzo 2025 tutte le imprese con sede legale in Italia e le imprese estere con una stabile organizzazione sul territorio nazionale, tenute all'iscrizione nel registro delle imprese, dovranno stipulare una polizza assicurativa per i danni causati da eventi catastrofali.

Target. Calato sulla realtà trentina l'obbligo teorico è per le oltre 57mila aziende iscritto al Registro Imprese della Camera di commercio. Di fatto dovranno assicurarsi le 46.611 imprese attive registrate in Trentino e il migliaio di unità produttive situate in Trentino ma con sede legale fuori provincia. Sono escluse dall'obbligo le aziende agricole.

Il rischio coperto. La polizza copre fabbricati, impianti e macchinari, attrezzature industriali e commerciali e terreni, sia di proprietà che in affitto.

Gli eventi assicurati. Come previsto dalla legge la polizza copre i danni derivanti da eventi come alluvioni, inondazioni, esondazioni, sismi, frane.

Premi. Mancando uno storico su numero di eventi, frequenza, stima dei danni, per le compagnie è difficile fissare il costo della polizza. Di più. Non essendo certo il numero di imprese che effettivamente procederanno all'assicurazione le compagnie tendono a "stare larghe" sull'importo medio del premio. Detto in altri termini: con una ampia diffusione delle polizze si può concretizzare il principio della mutualità (tutti pagano poco ma si mette da parte un gruzzoletto tale da risarcire chi viene colpito). Altrimenti l'equilibrio salta.

Le variabili. Ogni azienda è poi esposta ad un rischio diverso. Vuoi per la localizzazione (essere o meno vicina ad un fiume), vuoi per la localizzazione (rischio frane), vuoi per il tipo di costruzione (in cemento armato, in legno...). Così, tanto per fare un esempio un laboratorio artigiano di Faedo, paese sviluppato su un'antica frana) pagherà di più dello stesso laboratorio di Mezzolombardo. Altro esempio: un negozio di Zambana pagherà di più del suo gemello di Calliano perché in caso di rischio esondazione il fiume Adige verrà fatto uscire a nord di Trento per preservare il capoluogo. Dando degli esempi molto generali, si va dai 400 euro all'anno di un negozio in centro a Trento a qualche decina di migliaia di euro di un sito industriale lungo l'Adige.

Le sanzioni. Le imprese che al 31 marzo non avranno sottoscritto una copertura potranno essere escluse dall'assegnazione di contributi, sovvenzioni o agevolazioni di carattere finanziario su risorse pubbliche, anche quelle previste per eventi calamitosi e catastrofali.

I dubbi. Le associazioni di categoria lamentano incertezze e dubbi su diversi aspetti (a partire da chi è deputato a pagare in caso di capannone in affitto o leasing). Confindustria ha presentato due richieste. La prima è di posticipare di 90 giorni l'entrata in vigore del nuovo obbligo. La seconda è di destinare tutto il gettito fiscale derivante dai ricavi per le polizze assicurative a investimenti per la messa in sicurezza del territorio. Dal canto suo Confartigianato per bocca del presidente Andrea De Zordo, ricordando che «di fatto si tratta di un'ulteriore tassa sulle imprese che già sono state provate dagli aumenti delle bollette, dal caro prezzi e dal calo delle commesse» auspica «una forma di supporto pubblico per aiutare gli imprenditori ad ammortizzare almeno in parte questo ulteriore costo».

Nella legge sono già fissati gli indennizzi: fino ad un milione di euro di somma assicurata il risarcimento sarà del 100 pre cento della somma assicurata; tra un milione e 30 milioni di somma assicurata sarà erogato un indennizzo di almeno il 70 per cento del valore assicurata; per cifre maggiori o in caso di grandi imprese (fatturato maggiore di 150 milioni e dipendenti oltre le 500 unità) si andrà alla libera negoziazione tra cliente e compagnia.

Inoltre è previsto per legge che le compagnie debbano liquidare subito il 30 per cento del danno subito da un'impresa per favorire una pronta ripartenza.

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