Sfilate di moda a New York fuggi fuggi degli stilisti Fashion Week in tono minore

Fuggi fuggi da New York: diserzioni eccellenti gettano ombra sulle passerelle che prendono il via il 7 febbraio. Da Ralph Lauren ancora abbottonato sui programmi per la settimana della moda, a Tommy Hilfiger e Jeremy Scott che si sono tirati fuori per puntare verso altri lidi, fino a Tom Ford, il presidente del Council of Fashion Designers of America, alcune grandi firme snobberanno la manifestazione durante la quale verranno presentate le collezioni per il prossimo autunno inverno. Ford ha tirato una pugnalata al cuore della Fashion Week quando in dicembre ha annunciato che sfilerà a Los Angeles e Jeremy Scott, a inviti gia' spediti, due settimane fa ha cancellato il suo show previsto per lo stesso 7 febbraio, inducendo "Vogue" a chiedersi se New York non debba cancellare la sua Fashion Week.

Non bastava d'altra parte il coronavirus che blocca i voli e alimenta la paura. A sabotare la stagione newyorchese ci si erano gia' messi gli Oscar. La serata degli Academy Awards anticipata quest'anno al 9 febbraio avra' un duplice effetto: sul tappeto rosso del Dolby Theater, dal momento che molti stilisti spesso attingevano alle oro ultime collezioni per vestire le star, e sulla presenza di star di serie A usualmente sedute in prima fila, altrimenti impegnate a vestirsi per gli appuntamenti a Hollywood.

Tom Ford, regista oltre che stilista, sfilerà a Los Angeles due giorni prima dei premi. Sfileranno nella mecca del cinema anche M Missoni e Baja East, che ha appena vestito Billy Potter ai Grammy, rispettivamente il 4 e 7 febbraio.
Quanto a Jeremy Scott, che disegna anche Moschino, volera' a Parigi in luglio per la linea che porta il suo nome, mentre Hilfiger per questa stagione ha scelto Londra. 

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