Ripartenza della cultura: «Prima i trentini: gli enti acquistino spettacoli locali»

Dopo le repliche di Lucio Gardin e Sonia Leonardi sul tema dei contributi pubblici intervengono i promotori del meeting “Ripartenza Spettacolo Trentino” Enzo Di Gregorio, EDG Spettacoli; Calogero Di Gregorio, EDG Spettacoli; Agostino Carollo, Everness; Matteo Molinari, Matteo Molinari Eventi; Francesco Carollo, musicista professionista; Stefano Nucida, musicista professionista

«In merito alle polemiche uscite in questi giorni - scrivono - noi sottoscritti professionisti e titolari di imprese del settore dello spettacolo trentino che si sono riuniti in meeting denominati “Ripartenza Spettacolo Trentino” comunichiamo che il nostro obiettivo è esclusivamente quello di tutelare i lavoratori del settore che vivono di questo mestiere in Trentino. Non ci interessano le strumentalizzazioni politiche pubblicate da varie testate giornalistiche negli ultimi giorni. Stiamo lavorando, insieme, per far ripartire il nostro settore che dal 23 febbraio ancora oggi è fermo, e per questo abbiamo chiesto l’aiuto delle istituzioni provinciali. L’attività dello spettacolo sul nostro territorio riveste un ruolo determinante per l’economia del Trentino.

Vogliamo qui ribadire, come già chiaramente espresso nel nostro primo comunicato stampa, ripreso correttamente dall’articolo pubblicato mercoledì scorso dal quotidiano l’Adige, che non abbiamo mai chiesto di togliere i contributi pubblici alle associazioni culturali locali ma di usare questi contributi pubblici, anziché per comprare spettacoli da fuori provincia, per far lavorare i professionisti e le imprese dello spettacolo trentino. Abbiamo chiesto che le istituzioni collaborino economicamente alla realizzazione degli spettacoli e delle produzioni delle imprese e dei professionisti trentini per il 2020/2021. Gli spettacoli che produciamo con gli artisti professionisti trentini sono ovviamente prodotti trentini come quelli di altri settori che giustamente la Provincia di Trento già tutela e promuove. Abbiamo chiesto che la Provincia di Trento, i Comuni e gli enti pubblici del Trentino, il Centro Servizi Culturali Santa Chiara, la Trentino Marketing, le Apt del Trentino etc... per il 2020/2021 acquistino esclusivamente produzioni, spettacoli e servizi relativi dalle imprese trentine e dai professionisti trentini del settore. Questo perché ancora oggi la maggior parte dei fondi per lo spettacolo e la cultura del Trentino finiscono fuori provincia.
Anche la nostra categoria ha il diritto di riprendere a lavorare come tutti, con nuove regole. I nostri numerosi meeting da alcuni giorni da virtuali online sono diventati reali, rispettando le norme del distanziamento: in questi ci siamo confrontati, forti della nostra esperienza professionale, come mai avvenuto in precedenza e ripensando lo spettacolo da zero, perché la pandemia, se qualcuno non se ne fosse ancora accorto, ha cambiato il mondo e nulla è o sarà come prima, anche nel nostro settore. Insieme abbiamo individuato delle ipotesi concrete dalle quali ripartire, a beneficio di tutto il settore e dell’economia del Trentino e non vediamo l’ora di condividerle al più presto con i rappresentanti delle istituzioni».

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