Concerto di Vasco Rossi alle Casotte di Mori Tutto è pronto, ma servono 40mila parcheggi La Provincia non vuole rinunciare all'evento
La rockstar più forte di tutti i tempi, Vasco Rossi, sarà in concerto alle Casotte di Mori a metà luglio.
L’ufficialità manca ancora ma i «sì» all’evento - al quale gli organizzatori, su tutti Stif Sound e Maurizio Manica, il primo a portare un semisconosciuto rocker di Zocca ai giardini Milano nel 1982 - stanno lavorando da almeno da due mesi, è arrivato: sia dalla Provincia, fondamentale per ospitare un evento di questa portata, che dal Komandante. Che, chiaramente, ha posto alcune condizioni per esibirsi in Vallagarina: uno spazio capace di ospitare almeno 100 mila persone e 40 mila parcheggi. E l’unico posto adatto è, appunto, la nuova zona industriale mai nata, quella che attende di inserire capannoni e industrie per rilanciare la vocazione manifatturiera di Rovereto e dintorni.
Per ora, comunque, spazio allo Spettacolo con la «S» maiuscola, quello di Vasco, appunto. Il «Non Stop Live Festival 2020», al momento, è ristretto in solo quattro appuntamenti, tutti a giugno: Firenze, Milano, Roma e autodromo di Imola. Ma il Blasco ha accolto di buon grado l’invito ad aggiungere una data speciale a metà luglio, in una sorta di ritorno alle origini. A Rovereto, infatti, c’era già stato nel 1982, ai giardini Milano. Ma allora era sconosciuto e attirò solo qualche decina di ragazzi. Adesso è un «mostro» del rock, capace di calamitare 220 mila fans a Modena tre anni fa.
Ecco, ora tocca al Trentino lasciarsi invadere dall’artista più gettonato della storia del rock italiano. E non sarà certo un concerto facile ma, di sicuro, sarà l’occasione per mettere alla prova la Protezione civile di casa nostra. Perché prevedere 100 mila persone non è roba da poco. Certo, l’Adunata degli Alpini ha dimostrato che la cosa si può fare, che qui ci sono le squadre giuste per «tenere a bada» centinaia di migliaia di persone ma in quel caso è «bastato» chiudere una città. Le Casotte sono un altro discorso. Primo perché tutto il traffico si intaserà tra Rovereto e Mori e trovare posteggio è come vincere al Superenalotto. Per questo la Provincia è impegnata in prima persona, proprio per risolvere questioni tecniche e logistiche (compreso sondare gli spazi auto da Affi a Trento) che non sono affatto secondarie. E a cui si aggiungono i 15 Tir con cui la carovana di Vasco si muove per i propri concerti.
Nell’area «quasi» industriale a fianco all’Adige sono già stati eseguiti tre sopralluoghi.
Il presidente Maurizio Fugatti, dopo aver ricevuto rassicurazioni, ha dato il proprio benestare e quindi ha acconsentito anche il metaforico proprietario dell’area, che è di Trentino Sviluppo, l’assessore Achille Spinelli. Ieri, infine, è arrivato l’ok dall’entourage del Blasco, Mancano ovviamente gli ultimi dettagli, sia per la predisposizione del «teatro» pronto a trasformarsi in Casotte Park, ma soprattutto per i parcheggi anche se si sta studiando una formula di treni e bus navetta per alleggerire la pressione veicolare sulla Vallagarina. Che sarà decisamente tanta. Ma, come detto, è una sorta di addestramento generale perché gestire un simile evento coinvolgerà tutti.
Insomma, la Lega è pronta a dimostrare che in Trentino ci sono la forza e la capacità organizzativa per reggere l’urto dell’invasione rock. Tantopiù che il Vasco «roveretano» portò qualche centinaia di giovani alla Festa dell’Unità ai giardini mentre stavolta saranno decine di migliaia a scatenarsi sotto il palco.
Prima dell’ufficialità, ovviamente, servono gli ultimi ritocchi, tanto per quanto riguarda la predisposizione dell’area concerto che per la la sicurezza (sia in termini di accesso e deflusso prima e dopo il concerto che per eventuali soccorsi medici durante la serata) che per la circolazione. Da qui a metà luglio, poi, si dovranno eliminare gli ostacoli ancora presenti alle Casotte. La volontà di portare qui Vasco Rossi, però, c’è tutta, specie dalla politica che, per una volta, ha deciso di stare dalla parte dei giovani (ma molti affezionati del Blasco hanno i capelli grigi da un po’) e provare a vincere una scommessa organizzativa di tutto rispetto.
Parlando di soldi, invece, l’evento Modena Park, tre anni fa, ha fatto girare 36 milioni di euro, un terzo generato solo dai biglietti venduti.