Ancelotti in tribunale a Madrid per il processo per frode
(ANSA) - MADRID, 02 APR - L'allenatore del Real Madrid, Carlo Ancelotti, è arrivato alle 10 al tribunale di Madrid, per il processo che lo vede accusato di frode fiscale di circa un milione di euro all'erario spagnolo. Per il 65enne ct delle Merengue, la Procura chiede una condanna a 4 anni e 9 mesi di carcere, oltre a una multa di circa 3,1 milioni di euro. L'accusa è di aver evaso 1.062.079 euro nelle dichiarazioni del 2014 e 2015, durante la prima tappa nella panchina della Casa Blanca (2013-2015), dove è tornato nel 2021. Sull'esempio di altre celebrity del calcio come Lionel Messi, Cristiano Ronaldo o star della musica come Shakira, ex moglie di Gerard Piqué, Ancelotti potrebbe arrivare a un patteggiamento ed evitare il carcere. Venerdì l'ex allenatore del Milan, la sua squadra del cuore con la quale ha vinto due Champions League, oltre alle 3 conquistate con il Real Madrid, ha assicurato in conferenza stampa di non essere "preoccupato". "Ho fiducia cieca nella legge e nella giustizia. Mi infastidisce che dicano che ho frodato il fisco, ma testimonierò con entusiasmo", ha assicurato l'unico allenatore ad aver vinto i cinque maggiori campionati europei (La Liga, Premier League, Serie A, Ligue 1, Bundesliga), durante la sua permanenza nel Real Madrid, nel Chelsea, nel Paris, nella Juventus e nel Bayern Monaco. A effetti fiscali, Ancelotti, residente dal luglio 2013 all'ottobre 2015 a Madrid, ha dichiarato - secondo la Procura - solo i guadagni derivati dal suo contratto con il Real Madrid, omettendo quelli provenienti dai diritti di immagine che, secondo l'accusa, "in maniera fittizia ha preteso di aver ceduto ad altri enti" e da alcune proprietà immobiliari. Secondo la Procura, gli introiti derivati dai diritti d'immagine sono stati di 1,2 milioni di euro nel 2014 e di 2,9 milioni nel 2015. E "al fine di eludere il pagamento di tali diritti di immagine", Ancelotti avrebbe fatto ricorso a "un complesso e confuso schema di fideiussioni e società interposte", per "canalizzare la riscossione". In questo modo, avrebbe "simulato la cessione dei suoi diritti di immagine a enti privi di attività reali" con sede al di fuori della Spagna, "perseguendo così l'opacità nei confronti dell'Agenzia Tributaria spagnola". (ANSA).