Bellezza e autoironia, Monica Bellucci 60 anni da favola

(di Giorgio Gosetti) (ANSA) - ROMA, 29 SET - Questa è una favola che assomiglia più alle storie delle dive italiane dell'immediato dopoguerra che alla splendida realtà che fa oggi di Monica Bellucci una star internazionale. Domani l'attrice compie 60 anni ed è reduce dagli applausi veneziani per la sua apparizione in "Beetlejuice Beetlejuice" diretta dal nuovo compagno, Tim Burton, ma la sua storia viene da lontano, dal piccolo paesino di San Giustino, a un passo da Città di Castello in Umbria dove è nata il 30 settembre 1964. È qui che cresce la figlia di Pasquale e Brunella, impiegato lui, casalinga lei. Fin da ragazzina ha forme da donna, capelli corvini, sorriso aperto; va a scuola a Città di Castello dove ottiene la maturità classica e per pagarsi l'università a Perugia accetta di posare come modella. Sono appena cominciati gli anni '80, non ci sono ancora i reality e sa di antico la sua scelta, un percorso che la avvicina a icone come Silvana Mangano, Sofia Loren, Marisa Allasio. Tra mille dubbi e altrettanti sogni approda a Milano nel 1988, sotto contratto per un'agenzia di moda che le spalancherà le porte delle passerelle più prestigiose. Nel frattempo si è sposata (anche se il matrimonio con il fotografo Claudio Basso dura poche settimane), ha lasciato casa, ha piegato l'accento umbro alla scuola di recitazione frequentata al nord, ha messo nel mirino Cinecittà dove ottiene il primo contratto per la miniserie televisiva "Vita coi figli" di Dino Risi nel ruolo della giovane Elda che fa perdere la testa al molto più grande Adriano (Giancarlo Giannini). In pochi mesi due fatti le cambiano la vita: si innamora del collega Nicola Farron con cui vivrà quasi sei anni e Francesco Laudadio le offre il ruolo da protagonista in "La riffa", il film che la fa esordire sul grande schermo. Per anni alternerà la recitazione alle passerelle di moda che la fanno conoscere all'estero e la rendono protagonista del jet-set. "La Bellucci è una seria" - si sente dire a Cinecittà e infatti, alla soglia dei 30 anni, è già in grado di recitare in inglese. Per questo Francis Ford Coppola la sceglie in "Dracula di Bram Stoker" (1992), mentre in Italia lavora con Carlo Vanzina, Maurizio Nichetti, Antonello Grimaldi. È del 1996 il secondo passo determinante della sua carriera d'attrice. Al culmine della popolarità come modella, nel 1996 accetta un film in Francia, "L'appartement" di Gilles Mimouni con Vincent Cassel. Scoppia l'amore tra i due e nel frattempo fioccano per lei le proposte: l'unione dell'affascinante coppia durerà 14 anni, punteggiata dalla nascita di due figlie e caratterizzata dall'esistenza nomade di Monica tra Londra, Parigi, Roma e Rio de Janeiro dove più tardi scoprirà che Cassel conduce una doppia vita sentimentale a sua insaputa. Quattro anni dopo è invece il cinema italiano ad offrirle una nuova, importante occasione, dopo numerosi film girati in Francia: Giuseppe Tornatore ne fa la protagonista assoluta di "Malena", mentre per la prima volta sbarca a Cannes per "Under suspicion" di Stephen Hopkins girato a fianco di due mostri sacri come Gene Hackman e Morgan Freeman. (ANSA).