Borghi e Lo Cascio per dramma noir sul delta del Po
di Francesca Pierleoni (ANSA) - ROMA, 08 AGO - Il Po è stato "molto raccontato tanti anni fa e poi è come sparito dall'immaginario. E quando i posti 'spariscono' diventano luoghi che racchiudono disagi. Il film racconta anche come uno spazio abbandonato possa riflettere le tensioni di quella comunità ma anche di tante altre": Lo dice Michele Vannucci, regista di Delta, "un western contemporaneo ambientato in uno spazio immaginifico che riflette la sfida tra uomo e natura". Uno scontro che ha come volti protagonisti Alessandro Borghi e Luigi Lo Cascio, per una storia che debutta al Locarno Film Festival in Piazza Grande, con un'uscita in sala a inizio 2023 distribuito da Adler. Al centro del racconto due personaggi che apparentemente non potrebbero essere più diversi: il pacato Osso (Lo Cascio), che dedica la sua vita alla salvaguardia del fiume, anche come guardia ittica e l'imperscrutabile e istintivo Elia (Borghi), cresciuto in quelle zone. il giovane uomo insieme alla famiglia Florian, in fuga dal Danubio,si dedica alla pesca di frodo con mezzi illegali. Le tensioni fra pescatori locali e 'forestieri' arrivano a un punto di rottura che coinvolge anche l'impulsiva Nani (Greta Esposito), sorella minore di Osso e l'inquieta Anna (Emilia Scarpati Fanetti), ex compagna di Osso, sempre più attratta da Elia. "La storia di Delta (prodotto da Groenlandia e Kino Produzioni con rai Cinema) nasce da da due anni di testimonianze che ho raccolto lungo il Po, nel periodo in cui vivevo a Bologna - aggiunge Vannucci -. Quello che succede lungo il fiume è anche ciò che accade tanta provincia italiana. In un paese dove molte persone vengono abbandonate a loro stesse, si possono perdere i limiti. Delta vuole essere anche un modo per ringraziare una comunità che mi ha permesso di conoscerla". Il film rafforza il sodalizio tra il regista e Borghi, amici da 10 anni: "E' nato tutto dal saggio di diploma di Michele al Centro sperimentale - spiega l'attore - mi ha fatto il provino venendo nel posto dove lavoravo come sorvegliante". Nel periodo che viviamo "escono al cinema cose inguardabili e noi fatichiamo invece per farne uscire un film che racchiude il senso più bello della parola - sottolinea Borghi già interprete dell'opera prima di Vannucci, Il più grande sogno -. Tra noi c'è una grande amicizia e la voglia di lavorare insieme, con la sicurezza di voler fare sempre qualcosa di ambizioso prima di tutto dal punto di vista emotivo". Per l'interprete di Sulla mia pelle, il personaggio di Elia "è estremamente complesso, molto difficile da afferrare. A volte mi faccio troppe domande su un ruolo, invece bisogna imparare a lasciarsi sorprendere. E' una delle lezioni che mi ha dato Claudio Caligari". Luigi Lo Cascio, che è anche protagonista di uno dei film in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, Il signore delle formiche di Gianni Amelio, che ripercorre il caso Braibanti, vede in Osso "un uomo pacifico, abituato, anche per il suo lavoro in un impianto idrovoro a tenere in un ideale equilibrio terra e acqua. Quando però accade una 'calamità' centrale nella storia si fa sommergere da qualcosa di più grande di lui". Il film tocca anche il tema delle tensioni tra italiani e migranti: "In un Paese razzista come il nostro - spiega Borghi - è estremamente importante usare il cinema per costruire una dimensione empatica nel raccontare personaggi che sembrano essere nemici. È fondamentale capire nella vita la differenza tra pena ed empatia. Delta ti costringe a metterti nei panni dei vari personaggi. Non sai di chi è la colpa di ciò che accade, non c'è un buono o un cattivo" (ANSA).