Cameron, in sequel Avatar più famiglia e donne forti
(ANSA) - ROMA, 07 DIC - Il sogno più ambizioso di James Cameron: trasformare il kolossal fantascientifico Avatar (2009), maggior successo cinematografico di sempre, in una saga, sviluppando contemporaneamente tre sequel (l'ultimo, il quarto potrebbe essere in due parti) all'avanguardia nelle tecniche e tecnologie. Un'impresa che torna al pubblico, con il primo sequel Avatar: La via dell'acqua (circa 250 milioni di budget, per una durata di 3ore e 12), in arrivo nelle sale il 14 dicembre, anche in 3d, distribuito da The Walt Disney Company Italia. "E' importante per un sequel onorare ciò che il pubblico ha amato dell'esperienza la prima volta - spiega Cameron nella conferenza stampa globale in streaming insieme ai protagonisti e al produttore Jon Landau - ma bisogna anche fargli perdere l'equilibrio, proponendo ciò che non si aspetta e qui ci sono molte sorprese nella storia", dalle "dinamiche famigliari" a nuove protagoniste nella già ricca galleria di donne forti creata dal regista. A giudicare dalla prime reazioni entusiastiche della stampa americana Cameron è pienamente riuscito nel suo intento: tra gli ammiratori del sequel anche Guillermo Del Toro che sui social ha definito 'La via dell'acqua', "pieno di panorami maestosi ed emozioni su scala epica". Il cast, fra protagonisti del primo capitolo e varie new entry, comprende fra gli altri, Zoe Saldana e Sam Worthington, Sigourney Weaver, Stephen Lang, CCH Pounder, Edie Falco e Kate Winslet. Un viaggio in un trionfo di biodiversità, ambientato oltre dieci anni dopo i fatti del primo film, nel quale torniamo fra il popolo blu dei Na'vi sul pianeta Pandora con la famiglia formata da Jake Sully (Worthington) Neytiri (Saldana) e i loro figli, costretti ad affrontare un pericolo che li segue e a dover comprendere a quale punto siano disposti ad arrivare per proteggersi. Nel primo film "la trama era più semplice" spiega il regista; qui, Cameron è voluto andare "più a fondo nelle emozioni" e "nelle dinamiche familiari e nella responsabilità di essere genitori, mostrando anch (ANSA).