Cccp a Berlino 'est' con tanti simboli del passato
(ANSA) - BERLINO, 26 FEB - Nella Berlino in cui nacquero, i "Cccp - Fedeli alla Linea" hanno tenuto il secondo di tre concerti che segnano un nuovo acuto nella rinascita di questo complesso punk rock degli anni Ottanta tornato da pochi mesi alla ribalta. Il gruppo di Giovanni Lindo Ferretti, che si presenta come interprete di un misto di "Punk filosovietico e musica melodica emiliana", si è esibito nella ex-Berlino est puntando scenicamente anche su simboli dell'allora Ddr e del comunismo senza peraltro alcuna chiara rielaborazione critica. Insomma tre concerti nella "Deutsche Demokratische 'Dismantled' Republik", la Repubblica di Germania Est 'smantellata' nel 1990 quando il gruppo cessò l'attività iniziata nell'82: "Cccp in Dddr", come suona il titolo del concerto. L'esibizione si è svolta all'Astra Kulturhaus di Friedrichshain, struttura al coperto per concerti nel quartiere del profondo est della capitale tedesca che Ferretti ha definito in un breve monologo parte della "Berlino ferroviaria e imperiale, ultimo margine rimasto rudimentale e vivo prima dell'assalto definitivo delle gru e dei grattacieli vetrati". Tutto esaurito da mesi come il primo tenuto sabato e quello di stasera, il concerto si è aperto con un video zeppo simboli della Ddr tra cui cavalli di frisia, pezzi di muro e l'utilitaria di regime, la Trabant, sulle note dell'inno della Repubblica democratica tedesca e si è chiuso con un'esecuzione di "Amandoti", accompagnata solo da violino e coro del pubblico. Annarella Giudici, presentatasi come "benemerita soubrette", ha portato sul palco fra l'altro una bandiera della Ddr, una rossa del Pci con falce e martello e un simbolo sovietico. Sul palco è apparso anche il giornalista e volto noto dei dibattiti televisivi Andrea Scanzi che, di nuovo tra fischi come la serata precedente, ha arringato brevemente il pubblico introducendo l'esecuzione di "Emilia Paranoica". A un tratto Ferretti gli ha messo in capo un elemetto da "Vopo", la militarizzata polizia della Ddr. Visivamente, oltre alle luci abbacinanti, ha dominato l'ormai corpulento Danilo Fatur, definito da Giudici "artista del popolo" ed esibitosi quasi costantemente a torso nudo con cinghie bondage. Il pubblico, stimato dagli organizzatori anche ieri in 1.500 persone e arrivando quindi sicuramente stasera a un totale di 4.500 circa per le tre serate, ha mostrato di conoscere fin dalle prime note molti successi: da "Battagliero" a "Spara Jurij", da "Morire" e "Curami", fino a "Cccp in Ddr - Wir sind die Turken von heute". I tre concerti con la formazione storica che include il chitarrista Massimo Zamboni chiudono un progetto che include la mostra in corso da ottobre fino al 10 marzo ai Chiostri di San Pietro di Reggio Emilia "Felicitazioni! Cccp-Fedeli alla linea. 1984-2024" che ripercorre la loro storia in attesa di concerti in Italia con date ancora da annunciare. All'ingresso erano in vendita il nuovo album "Altro Che Nuovo Nuovo" uscito la scorsa settimana con pezzi inediti quali 'Oi Oi Oi', 'Sexy Soviet' e 'Onde'; spillette col titolo del concerto e il libro della mostra di Reggio Emilia, loro luogo di origine. (ANSA).