Da Hiroshima un Gingko biloba al bosco dell'Isola di san Giorgio
(ANSA) - VENEZIA, 16 NOV - A partire dal 21 novembre il percorso di visita alle "Vatican Chapels" della Fondazione Cini, sull'isola di san Giorgio a Venezia, includerà una tappa dedicata a una pianta di Ginkgo biloba, nata da uno dei semi dell'albero sopravvissuto alla Bomba Atomica di Hiroshima. L'esemplare è stato donato alla Cini dall'associazione "Green Legacy Hiroshima", in collaborazione con Mondo senza Guerre e senza Violenza e Pefc Italia. Il progetto nasce da una collaborazione tra Fondazione Giorgio Cini ed M9-Museo del '900 di Mestre, come riflessione sulla forza della natura e l'importanza della pace. Green Legacy Hiroshima è un'associazione di volontariato nata nel 2011 con l'obiettivo di portare nel mondo gli alberi che sono sopravvissuti alla bomba atomica. Fino ad oggi ha distribuito le piantine derivate dai semi degli alberi sopravvissuti alle radiazioni in quaranta nazioni nel mondo. L'albero di Ginkgo è da sempre coltivato nei templi giapponesi e venerato come sacro, in quanto ritenuto capace di proteggere dagli spiriti maligni e simbolo di immutabilità; dopo la devastazione portata nel 1945 dalla bomba atomica ha dimostrato la sua capacità di resistere alle mutazioni genetiche in caso di esposizione alle radiazioni nucleari. La piantina oggi presente nel bosco dell'Isola di San Giorgio Maggiore deriva da un seme dell'albero di Gingko del Tempio di Hosembo a Teramachi. La piantina è arrivata alla Cini grazie a M9-Museo del '900 che lo ha ricevuto in dono da Pefc Italia e Mondo senza Guerre e senza Violenza per Ghl. Renata Codello, segretario generale della Fondazione. l'ha collocata in una delle 10 Cappelle Vaticane, progettate da altrettanti architetti in occasione della Biennale Architettura del 2018, in coincidenza tra la Festa della Madonna della Salute e la Giornata Nazionale degli Alberi. (ANSA).