Di Maio chiude i Med, 'l'Italia impegnata sui diritti'
Di Maio chiude i Med, 'l'Italia impegnata sui diritti' Appello Borrell: 'L'Ue sia unita o ci sarà un'altra Bielorussia' ROMA (di Cristoforo Spinella) (ANSA) - ROMA, 04 DIC - "Nel corso del 2021 l'Italia, come presidenza del G20 e partner del Regno Unito per la Cop26, ha promosso costantemente l'impegno internazionale sulle sfide con cui la regione Mena si confronta. L'obiettivo che ci ha guidato in questa azione, che continueremo a perseguire, è la costruzione di un futuro incentrato sulle persone e sui loro diritti. Anche nel grande Mediterraneo allargato". Dopo due giorni di incontri e dibattiti, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio tira le fila della settima edizione dei Med Dialogues, riaffermando lo sforzo del nostro Paese sul terreno del "multilateralismo" per guardare al Mare Nostrum come a un ponte tra Europa e Africa. La due giorni organizzata a Roma dal ministero degli Esteri e dall'Ispi, tornata quest'anno con una formula ibrida dopo quella interamente virtuale del 2020 causa Covid, si conclude dopo oltre 40 incontri animati da 180 ospiti tra rappresentanti istituzionali, politici, analisti, attivisti e giornalisti. Un appuntamento che ha riacceso i riflettori sulle molte crisi che attraversano il Mediterraneo, profondamente interconnesse, dai migranti alla Libia al terrorismo. "In tutti questi scenari, l'impegno dell'Italia si iscrive entro la cornice di uno sforzo collettivo. La sconfitta territoriale di Daesh da parte della Coalizione è un altro esempio dell'efficacia dell'approccio multilaterale", ha sottolineato Di Maio, secondo cui "nel Mediterraneo delle crisi e delle tensioni irrisolte, le equazioni della pace e della stabilità non si risolvono tramite soluzioni unilaterali, tanto meno militari". In questo "hub di riflessione strategica", come l'ha definito il ministro degli Esteri, il confronto si è concentrato su alcune delle questioni più spinose dell'attualità regionale. A partire dalle sfide legate alle migrazioni. "L'Europa conosce un inverno demografico, c'è bisogno di persone che vengano da fuori, ma per gestire tutto ciò c'è bisogno di una politica comune sull'immigrazione e sull'asilo. E finora, mi dispiace dirlo, gli Stati membri dell'Ue non si sono accordati e le proposte della commissione non sono state accettate", ha rilevato nel suo intervento l'Alto rappresentante Ue, Josep Borrell. "Quello dell'immigrazione è un problema che viene esacerbato da situazioni come quella della Bielorussia, che ha chiamato persone da tutto il mondo con false promesse. Non possiamo permettercelo, non possiamo permettere che le persone diventino un'arma", ha avvertito Borrell, che ha affrontato anche i diversi nodi della politica estera di Bruxelles, dalla Siria - confermando l'impegno sugli aiuti umanitari ma escludendo ogni riconoscimento del regime di Bashar al Assad - all'Iran, con cui l'Ue continuerà a mediare la prossima settimana nei negoziati sul nucleare a Vienna ("Stiamo cercando di salvare" il Jcpoa, ma "non possiamo pretendere che tornino all'accordo senza nulla in cambio"). Un'edizione giunta nel momento in cui la ripresa post-pandemica si accompagna ai timori di un'ulteriore recrudescenza del virus, in un dialogo costante con l'emergenza legata ai cambiamenti climatici. Crisi da cui possono però nascere opportunità di riforme attese "da anni", come ha ricordato il Commissario Ue all'Economia Paolo Gentiloni, definendo il Next generation come un passaggio "storico" che "solo due anni fa sarebbe stato impensabile". Il Covid ha cambiato tutto, facendo saltare paradigmi e certezze e rianimando le spinte verso un futuro diverso, dall'energia ai diritti civili. "Il vero messaggio di Med 2021 - ha sottolineato il presidente dell'Ispi Giampiero Massolo, evocando il movimento green ispirato da Greta Thunberg - è che le piazze, le persone contano. Non si possono gestire processi complessi senza le persone". (ANSA).