Ecco Batman, ultra noir, fragile e shakespeariano
(ANSA) - ROMA, 02 MAR - di Francesco Gallo Un Batman ultra noir, ma allo stesso tempo fragile come un bicchiere di cristallo, un Batman un po' Kurt Cobain tossicodipendente di verità e vendetta (VENGEANCE era il titolo originale di questo reboot). Un supereroe, infine, anche un po' sciamano dall'anima da detective, che sembra però aver già conquistato la critica che, a embargo appena finito, lo esalta. C'è chi già definisce THE BATMAN di Matt Reeves "il miglior film su Batman dai tempi de Il Cavaliere Oscuro di Nolan". Insomma un buon viatico per la Warner Bros che guarda già con ottimismo al box-office del prossimo weekend per questo Blockbuster che sarà in sala dal 3 marzo (tranne in Russia dove è stata appena bloccata l'uscita). ''Come fare un Bruce Wayne in un modo mai visto prima?" Questo il quesito che si era posto il regista Reeves. "Semplice - spiega lui stesso -: E se questo ragazzo a cui è capitata una tragedia (quella appunto di assistere all'omicidio dei genitori) diventasse per questo un solitario, uno che non sa più cosa fare? Allora potrebbe trasformarsi in una specie di ribelle, uno spericolato tossicodipendente. Perché la verità in fondo è solo una specie di tossicodipendenza. La droga di Batman - prosegue il regista - è la sua dipendenza dalla vendetta. È insomma come un Batman/Kurt Cobain, il frontman dei Nirvana." Inizio mistico, con in sottofondo l'Ave Maria di Schubert e le immagini cupe del direttore della fotografia Greig Fraser (candidato all'Oscar per DUNE), e subito dopo, ad Halloween, la prima vittima di un serial killer, ovvero il sindaco di una Gotham City troppo buia e dove piove sempre. Robert Pattinson nei panni di Batman/Bruce Wayne è perfetto per interpretare questo supereroe shakespeariano che si porta dietro un'eredità pesante. A parte la tuta da pipistrello, insomma c'è ben poco che si salvi dell'uomo pipistrello tradizionale in questa rilettura di Reeves. Il nostro eroe vaga così con passo pesante nella sua villa decadente seguito dal fedele maggiordomo Alfred (Andy Serkis), o lo si ritrova per le strade di Gotham City a picchiare teppisti in stile OLD BOY. In piena tradizione invece il villain , ovvero l'Enigmista (Paul Dano), il criminale che sta eliminando, uno ad uno, gli uomini più potenti della città lasciando alle sue spalle enigmi. Si può dire sia l'antagonista di Batman più spaventoso di sempre grazie alla sola faccia extralarge di Paul Dano che, sola a volte, indossa una simil-maschera antigas della prima guerra mondiale. Certo, per il nostro supereroe, c'è la bella Selina Kyle/Catwoman (Zoe Kravitz), sulla carta una perfetta ladra acrobata che ha un debole più per i randagi della città che per i suoi abitanti (ma fa eccezione per Batman). Insomma il Batman di Reeves rimane piuttosto semplice, molto vulnerabile, eppure non molla mai, come guidato dalla sua rabbia, dalla voglia di ricreare la notte in cui i suoi genitori morirono. Dice con lucidità lo stesso Pattinson del suo personaggio: "Ecco perché anche i suoi combattimenti sono molto personali. È come se ogni volta immagini che il suo avversario sia colui che ha ucciso i suoi genitori". Ora che tutta questa impacciata e amletica umanità passi allo spettatore e lo conquisti è una cosa plausibile, per ora è quello che è successo alla critica. (ANSA).