Escher, l'artista delle illusioni a Roma 100 anni dopo
(ANSA) - ROMA, 30 OTT - "Il mio cuore non potrebbe assorbire con maggior gratitudine, né il mio animo con maggior sensibilità, l'atmosfera assolutamente nuova nella quale mi trovo a vivere, gli incontri sorprendenti e inattesi che mi offrono ogni giorno in questo posto benedetto". Così nel dicembre 1922 Maurits Cornelis Escher (1898 - 1972) scriveva in una lettera da Siena raccontando la "sua" Italia. Ovvero il Paese, dove l'artista olandese delle illusioni ottiche e delle prospettive impossibili visse per dodici anni, trasferendosi nella capitale nel 1923, "cacciatore" di bellezze, colline e paesaggi. Oggi Escher torna a Roma, cento anni dopo la sua prima visita nella capitale, con la più grade mostra antologica a lui dedicata, dal 31 ottobre 2023 all'1 aprile 2024, a Palazzo Bonaparte. Una mostra Artemisia, curata da Federico Giudiceandrea e Mark Veldhuysen, realizzata in collaborazione con Mc Escher Foundation e Maurits, che raccoglie oltre 300 opere, da titoli ormai iconici come la Mano con sfera riflettente o il Vincolo d'unione, ma anche la bellissima galleria di vedute e notturni di Roma e molti inediti, come parti della Metamorfosi nella versione lunga sei metri. "Una mostra che è un po' un punto di arrivo", racconta Iole Siena, presidente di Artehemisia che dedicò la sua prima mostra ad Escher, un po' last minute e quasi per caso, nel 2013. Quella di oggi, dice, "è la summa di tutto quello che è stato scoperto in questi anni". "Una mostra 'esagerata' - aggiunge - Giudiceandrea - pensata per raccontare come evolve l'arte di Escher" e nella quale "si vede come l'Italia è ovunque nelle sue opere, anche in quelle più cervellotiche". Tra le chicche, la ricostruzione del suo studio a Baarn in Olanda e una ricchissima galleria di corner interattivi. (ANSA).