Giovanni Allevi, con la musica supero tutte le mie paure
(ANSA) - ROMA, 03 APR - È Giovanni Allevi il protagonista della nuova puntata di "Stories", il ciclo di interviste ai principali interpreti dello spettacolo di Sky Tg24. Ospite del vicedirettore della testata Omar Schillaci, con la regia di Roberto Contatti, il compositore e pianista si racconta in 'Giovanni Allevi - Una musica può fare', in onda lunedì 4 aprile alle 21 su Sky Tg24, sabato 9 aprile alle 13.30 su Sky Arte e sempre disponibile on demand. Nella chiacchierata, Allevi rivela di essere "estremamente ripetitivo nei comportamenti. Al supermercato scelgo sempre le stesse cose, e a Milano faccio sempre lo stesso percorso: ho paura di qualunque cambiamento". E di avere "una grossa difficoltà nelle relazioni sociali. Sono un bloccato da mille ansie e fobie. Ho paura di qualsiasi cosa", ma la musica aiuta a spazzare "via tutto, ed io esco fuori finalmente da me stesso, da questa condizione. È questo il motivo per cui continuo ad essere davanti ad un pianoforte o ad un'orchestra, per questa gioia liberatoria che sento dentro". Lo scorso novembre, e a due anni dall'album 'Hope', Allevi è tornato sulla scena musicale con un nuovo lavoro (solo pianoforte) nato in piena pandemia, 'Estasi'. Un titolo che proviene "dal greco 'ex-stasis'", ovvero "stare fuori, uscire fuori di sé, dilagare in una dimensione ulteriore e più ampia". Ma anche "rompere le catene della quotidianità, per ritrovare la scintilla divina che è dentro ognuno di noi". Nato in una famiglia di musicisti, con il padre clarinettista, la madre cantante lirica ("specialista del repertorio di Monteverdi, una cosa di super nicchia"), e la sorella maggiore che studiava pianoforte, Allevi racconta che da bambino ascoltava "tutti i giorni la Turandot di Puccini, per intero". All'inizio "non volevano assolutamente che toccassi il pianoforte, solo mia sorella lo poteva suonare", per proteggerlo "dai rischi che una vita fatta di musica comporta, e adesso lo capisco". Ma all'età di 5-6 anni "dopo aver trovato le chiavi e aperto di nascosto il pianoforte, la prima cosa che ho fatto è stato guardarlo perché avevo paura che i vicini di casa mi sentissero. Per una settimana l'ho solo guardato. Poi un giorno ho abbassato una nota e allora si è accesa una luce". La musica classica è un grande dono, anche se richiede sacrifici, "un impegno all'ascolto. Però quando tu affronti una vetta, una montagna e arrivi in cima dopo una grande fatica, puoi godere di un panorama mozzafiato. Allora non dobbiamo avere paura delle cose difficili, perché la vera bellezza è sempre nascosta". Una bellezza che si può ritrovare anche in 'Concerto per violino e orchestra', composizione scritta "dopo quattro anni di profonda depressione e blocco creativo, che ho attraversato per via di critiche ricevute nel 2008 a seguito dell'invito a tenere il concerto di Natale in Senato. Eseguii tutta musica mia, ma il giorno dopo un grande violinista in un'intervista a un quotidiano letteralmente mi distrusse: una critica feroce, che non si limitava solo alla musica". "Per quattro anni - sottolinea il musicista - non sono stato più in grado di scrivere una nota, ero diventato il critico più impietoso nei confronti della mia stessa arte". 'Estasi' porterà Giovanni Allevi, dopo alcune date italiane, ad esibirsi tra Austria e Svizzera, per poi avere uno sviluppo in Giappone e in Cina. (ANSA).