Il tuffo di 150 'temerari' sardi a Balai per salutare il 2024
(ANSA) - PORTO TORRES, 29 DIC - Un bagno nelle acque gelide e cristalline per salutare il nuovo anno. Il tuffo di Capodanno a Balai, la baia di Porto Torres nel Golfo dell'Asinara, è un rito propiziatorio che si rinnova da 19 anni. Lo organizza il gruppo 'I temerari' per un tuffo benaugurale da condividere in compagnia: ci sono persone dagli 8 agli 88 anni. "Quest'anno contiamo di essere oltre 150 - annuncia all'ANSA Lello Cau, tra gli ideatori dell'iniziativa patrocinata dal Comune - Un tuffo fuori stagione che coinvolge donne, uomini, bambine e bambini". Si ritrovano in spiaggia l'1 gennaio alle 10: costume, magliette e berretto di Babbo Natale. Alle 11.50 tutti in acqua. Poi tra musica, balli, animazione, il cin cin arricchito da dolcetti, bollicine e fil'e ferru. Le più piccole Sofia e Alessandra, hanno 8 anni, il maggiore, Salvatore Delogu, uno dei veterani, ne compie fra qualche giorno 89 e da 19 anni, sole o pioggia, non si perde la nuotata del primo dell'anno. L'iniziativa ha anche uno scopo benefico con una raccolta di fondi a favore di Emergency. Arrivano da tutta la Sardegna ma i più sono portotorresi. "Anche quest'anno conto di arrivarci in kayak col gruppo Azen, percorriamo il litorale dalla spiaggia dello Scoglio Lungo fino alla baia di Balai per circa un miglio - racconta Romano Chessa - daremo poi vita a delle coregrafie. Sarà una mezza mattinata all'insegna del divertimento, benessere, convivialità, solidarietà e promozione del territorio". La baia è inserita in un contesto naturalistico e paesaggistico ricco di fascino tra l'omonimo parco e, su uno scoglio calcareo della caletta, la Chiesa di San Gavino a mare, proposta dal Fai tra i luoghi del cuore. Nella parte alta della spiaggia si possono ammirare tre sculture: Sonos, creata da Cinzia Porcheddu, è dedicata al compianto concittadino Andrea Parodi, voce dei Tazenda, e al suo amore per il mare; L'abbraccio dello scultore Odo Tinteri alla gioia del ritrovarsi dopo la pandemia, infine l'ultima opera firmata da Benito Lazzarini, scomparso nel 2020, rappresenta un omaggio alle tartarughe caretta caretta che vengono rilasciate nelle acque del golfo dopo essere state curate nell'ospedale per animali marini dell'Asinara gestito da Crama. (ANSA).