Immobile, quando smetterò tutti capiranno ciò che ho fatto

(ANSA) - ROMA, 24 AGO - "I miei detrattori? Ci sono varie opinioni, non di tutti, che a volte mi fanno pensare, a volte mi fanno fare una risata, altre volte mi fanno arrabbiare. Ma alla fine, come mi dicono tutte le persone che mi vogliono bene, credo che quando smetterò di giocare tutti si renderanno conto veramente di ciò che ho fatto". Così il bomber della Lazio Ciro Immobile in una intervista a DAZN, per la sezione Heroes, rilascaiata Marco Parolo a lungo compagno di squadra del giocatore biancoceleste che parla anche del suo fiuto del gol. "Ho fatto tanti gol di istinto soprattutto quando ero più giovane. Ho fatto tanti gol già prima di averli fatti, nel senso che so dove va a finire la palla, so dove voglio metterla. È come se mi immaginassi il gol già durante l'azione, so già come potrebbe finire". Immobile parla del suo percorso di crescita come attaccante e uomo squadra. "Prima - dice - andavo in campo con il solo pensiero di fare gol, adesso il mio pensiero è quello di aiutare la squadra. Ma questo fa parte di un percorso di crescita". Parentesi poi sulla lite con Simone Inzaghi nel 2019: "In Lazio-Parma di quella stagione - ricorda Immobile - ho fatto un errore io, ho sbraitato dopo la sostituzione perché volevo giocare. Poi nei giorni successivi il mister mi ha detto che non se l'aspettava da me. C'era rimasto un po' male, ma dopo il gol col Genoa sono andato ad abbracciarlo ed è passato tutto". Conclusione sul periodo a Dortmund e i suoi rimpianti: "Probabilmente avrei voluto un po' più di tempo a Dortmund, lì mi sentivo veramente bene nei primi 6 mesi - afferma il laziale - A Siviglia non mi sono preso con l'allenatore, nell'arco di una carriera può capitare. Invece a Dortmund si poteva fare sicuramente qualcosa in più". (ANSA).