La primavera di Jovanotti arriva oggi
(ANSA) - MILANO, 17 DIC - 'La primavera' arriva in anticipo per Jovanotti che, come promesso, pubblica solo in digitale 5 nuovi pezzi - tra cui il nuovo singolo che prende il titolo dalla stagione della rinascita - del nuovo progetto 'Il Disco del sole', anticipato dal futurista 'Il boom', che si comporrà mese dopo mese, settimana dopo settimana, per un anno intero. Lorenzo cita il film 'Cinque pezzi facili' per dire che queste nuove canzoni, prodotte con Rick Rubin, sono "parte di un flusso di canzoni che usciranno nei prossimi mesi, imprevedibili e libere, per niente facili perché per esistere hanno dovuto piovermi addosso dallo spazio profondo, ma leggerissime perché qui dentro c'è una luce". Primo tra i nuovi brani, 'La primavera', "un omaggio velato" di Lorenzo a Franco Battiato dove "il profumo del ragù si mischia al profumo di certi incensi che sono prodotti da millenni nel Kerala". E' nata da un suggerimento della figlia Teresa, invece, 'Un amore come il nostro': sulla playlist di Lorenzo un giorno "è partita "Something stupid" dei due Sinatra. La Teresa mi ha detto "Babbo dovresti scrivere una canzone così" e io ho pensato "embè..."". Una volta realizzata la canzone, "a capodanno eravamo in casa da soli noi tre, e dopo il brindisi l'ho suonata, e alle ragazze è piaciuta. Buon anno, avanti tutta." E poi la psichedelia di 'I love you baby' con il suo sound sgangherato che a Jova piace tanto: "Lo ammetto, sono pazzo di questo pezzo. Lo so non è elegante dirlo ma è così, se lo avesse fatto un altro gli farei la OLA, per fortuna l'ho fatto io" perché "è una canzone d'amore" e "certe cose non si possono dire in modo enfatico, bisogna dirle ballando, agitando le braccia, alzando il volume, cantando al limite della tonalità, un passo prima che la voce diventi un urlo". Ancora una ballad con 'Tra me e te' mentre 'Border jam' è un invito a far festa disintegrando ogni confine. Insieme ai cinque brani, esce il video de 'La primavera', un corto psichedelico, girato in pellicola da Tommaso Ottomano al Teatro Grande di Brescia. (ANSA).