Margaret Bourke-White, primadonna dello scatto
(ANSA) - ROMA, 21 SET - Fu la prima ad essere ammessa in Unione Sovietica e l'unica, quando era già scoppiata la Seconda Guerra Mondiale, a ritrarre Stalin in esclusiva per Life. E' sua la foto di copertina del primo numero del mitico settimanale, laboratorio prestigioso di fotogiornalismo della seconda metà del Novecento. Per lei, che era 'embedded' con le truppe americane, fu disegnata la prima divisa da corrispondente di guerra. Fu la prima a documentare l'orrore del campo di sterminio di Buchenwald e a ritrarre Gandhi poche ore prime della morte. Basterebbero questi esempi per descrivere il valore e la grandezza di Margaret Bourke-White, protagonista della fotografia mondiale del secolo scorso. Invece la maestra dello scatto, nata nel 1904 a New York, che raccontò le molte facce dell'America e non mancò gli appuntamenti cruciali con la storia, collezionò molti altri primati. A lei il Museo di Roma in Trastevere dedica fino al 27 febbraio 2022 l'omaggio in oltre cento immagini della mostra, a cura di Alessandra Mauro, promossa dalla Soprintendenza Capitolina ai Beni Culturali e organizzata da Contrasto e Zètema Progetto Cultura, in collaborazione con Life Picture Collection, detentrice dell'archivio storico di LIFE. Gli scatti dell'artista testimoniano la sua voglia di andare controcorrente e il coraggio di arrivare a mettere se stessa davanti all'obiettivo nel 1952, quando decise di descrivere la lotta contro il morbo di Parkinson, grazie all'amico e collega Alfred Eisenstaedt, autore del celebre bacio a Times Square tra il marinaio e l' infermiera per festeggiare la fine della guerra. La mostra "Prima, donna. Margaret Bourke-White" prende le mosse dai primi lavori industriali nelle acciaierie quando la giovane Margaret aprì uno studio a Cleveland e si snoda sui reportage sulla Grande Depressione degli anni Trenta negli Stati del Sud, i lavori prima per Fortune e poi Life, il periodo in Unione Sovietica a documentare il piano quinquennale. (ANSA).