Nicchiarelli, svelo Chiara, santa ribelle e femminista
(ANSA) - VENEZIA, 09 SET - Susanna Nicchiarelli ha raccontato Nico, musa di Andy Warhol e cantante dei Velvet Underground, poi Eleanor Marx, la figlia erede ideologica del filosofo del Capitale riletta in chiave punk rock, ora con CHIARA arriva una terza figura femminile, potente, da riscoprire. E' una Santa Chiara da svelare e da affrancare a quella di Francesco, "la Chiesa l'ha sempre raccontata a lato, ma i documenti ci dicono ben altro ed è giusto renderle giustizia: Chiara era una ribelle, una femminista, era carismatica, tutto quello che ha fatto e che è riuscita a fare, compresa una comunità di sole donne, quelle che poi saranno le clarisse con la regola benedettina, era qualcosa di rivoluzionario. Essere testimonianza del Vangelo al pari di un uomo, Francesco. Aveva 18 anni Chiara quando ha lasciato tutto, è incredibile la sua storia", racconta Nicchiarelli. Il film sarà in sala con 01, dopo la prima in concorso a Venezia 79. E' dedicato a Chiara Frugoni, la grande medioevalista scomparsa quest'anno, "ha fatto in tempo a vedere il film, senza tutti i suoi consigli, la sua conoscenza della materia, i suoi libri non avrei potuto girare". Altra cura è il linguaggio, per il quale ha avuto l'aiuto della studiosa Nadia Cannata: "Laudato Sii è considerato il primo esempio di italiano moderno. Tra le rivoluzioni di Francesco c'era proprio parlare il linguaggio corrente, farsi capire con il volgare, lasciando fuori il latino conosciuto solo da nobili e religiosi", ha sottolineato Nicchiarelli all'ANSA. Evitare la retorica in agguato era importante: "Mi hanno aiutato gli attori recitando nel modo più naturale possibile, erano due ragazzini Chiara e Francesco, 18 anni lei, 30 lui e anche i miei protagonisti Margherita Mazzucco e Andrea Carpenzano". "Portano avanti una rivoluzione, è quello che mi è piaciuto di questo progetto, io di Francesco sapevo davvero poco", ha confessato Carpenzano. "Lei non voleva diventare santa, voleva spogliarsi degli averi per stare con la gente, resta quasi sorpresa dei miracoli, aveva un grande magnetismo, ma allo stesso tempo era anche fragile: questo aspetto così umano per me era la molla per interpretarla, semplice e moderna", ha spiegato Mazzucco. (ANSA).