Per il 25 aprile in 5mila a Cagliari contro tutte le guerre
(ANSA) - CAGLIARI, 25 APR - Circa cinquemila persone nelle strade di Cagliari per festeggiare l'anniversario della Liberazione. Una manifestazione per ricordare la lotta al nazifascismo, ma anche per sottolineare ancora una volta il no a tutte le guerre: nel corteo partito da piazza Garibaldi molte le bandiere arcobaleno della pace e anche dell'Ucraina. In prima fila l'Anpi. "L'invio di armi in Ucraina, come previsto - dice il coordinatore regionale Antonello Murgia - non ha fatto finire rapidamente la guerra, ma ne ha aggravato il bilancio e l'ha prolungata. Per i sardi la preoccupazione è doppia perché in caso di allargamento del conflitto e di coinvolgimento più diretto dell'Italia, i primi obiettivi da colpire sono quelli nei quali è concentrata la maggiore capacità militare del nemico". Nel serpentone anche bandiere pro Palestina. La marcia - pacifica e senza incidenti e polemiche - ha attraversato via Sonnino. Poi l'inevitabile tappa al monumento ai Caduti con la posa di una corona di fiori. Presente anche il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu (FdI) con la fascia tricolore: "Siamo figli della libertà - ha detto subito dopo la cerimonia - e della democrazia. Sempre". Due gli omaggi a Emilio Lussu: nella piazza che porta il suo nome e davanti alla casa di piazza Martiri. Il corteo ha attraversato le vie del centro, poi raduno finale in piazza del Carmine con gli interventi dal palco. Una sfilata di canti e allegria a suon di Bella Ciao e Il cielo è sempre più blu. Slogan di quest'anno "La libertà è come l'aria". "Perché i diritti siano esigibili da tutti - spiega Murgia - occorre innanzitutto rintuzzare gli attacchi alla Costituzione che rappresenta l'assicurazione su di essi, che ne è la promotrice. Attacchi spesso sgangherati come quello del presidente del Senato La Russa che non vorrebbe riconoscere l'antifascismo perché non nominato nella nostra Carta fondamentale (neanche l'omicidio e altri crimini lo sono)". Sul palco anche un partigiano di 101 anni, Antonio Lobina, di Siurgus Donigala. Momento di commozione quando la piazza ha intonato per lui Bella Ciao. (ANSA).