Pinocchio di Comencini 50 anni nel cuore degli italiani
(ANSA) - ROMA, 05 APR - Di adattamenti Le avventure di Pinocchio a partire dalla versione Disney datata 1940 fino a quella firmata da Matteo Garrone, in attesa che arrivino a dicembre il Pinocchio live action di Robert Zemeckis con Tom Hanks - Geppetto e quello in stop motion di Guillermo Del Toro, il romanzo di Carlo Collodi (1881) ne ha avute tante e di prestigio. Ma una su tutte è entrata nel cuore del popolo televisivo italiano: la trasposizione diretta da Luigi Comencini con un indimenticabile, gigantesco Nino Manfredi nei panni di Mastro Geppetto, che l'8 aprile festeggia i 50 anni dal suo debutto, proprio due giorni dopo il 15/o anniversario della morte del regista, scomparso il 6 aprile 2007. Liberamente tratto dal classico della letteratura per ragazzi di Collodi, lo sceneggiato è stato scritto dallo stesso Comencini insieme a Suso Cecchi d'Amico (1914-2010). Cinque puntate per 280 minuti totali che andarono in onda per la prima volta su Rai1 nel 1972: quando ancora le miniserie si chiamavano 'sceneggiati' e quando poteva capitare di vedere tutti insieme sullo schermo attori del calibro di Gina Lollobrigida (la fata turchina), Vittorio De Sica (il giudice), Franco Franchi e Ciccio Ingrassia (il Gatto e La Volpe) e poi ancora Renzo Montagnani, Stefano Satta Flores. A guidare il cast un sorprendente esordiente, il piccolo Andrea Balestri nei panni del burattino Pinocchio che fu scelto proprio per il suo carattere vivace e ribelle. Una generazione se lo ricorda ancora, forse per quel tema musicale firmato da Fiorenzo Carpi. Comencini ci riporta nel Granducato di Toscana, alla metà del 19°secolo, dove il falegname, che vive in una stamberga e il fuoco è disegnato su un parete, decide di fabbricare un burattino di legno, con un ciocco regalatogli da Mastro Ciliegia (Ugo D'Alessio). Grande la sua meraviglia quando, al termine dell'opera, la scultura inizia a parlare. E ancor più grande la sorpresa quando, al suo risveglio, Mastro Geppetto si ritrova davanti non più il burattino, ma un bambino in carne ed ossa. (ANSA).