Soldi, 'Zavoli icona per la Rai contemporanea e universale'
(ANSA) - ROMA, 27 SET - "Non ho mai pensato che il merito del giornalista fosse far dire alle persone quello che mai nessuno era riuscito a fargli dire, bensì riuscire a fargli dire ciò che avrebbero sempre voluto dire". Così Sergio Zavoli parlava del suo lavoro nel filmato d'archivio che ha aperto la cerimonia per l'intitolazione al giornalista, in occasione dei 100 anni della nascita, della Sala degli Arazzi, da sempre dedicata agli eventi e alle conferenze stampa più importanti del servizio pubblico, a Viale Mazzini a Roma. "Sono convinta che il lavoro e la figura di Sergio Zavoli incarnino al meglio lo spirito di una Rai dei cittadini per i cittadini", ha detto la presidente della Rai Marinella Soldi nel corso della cerimonia cui hanno preso parte la vedova del giornalista Alessandra Zavoli, la figlia Valentina e in platea, fra gli altri, Walter Veltroni, Simona Agnes, Giorgio Assumma, l'amministratore delegato dell'azienda Roberto Sergio, il direttore generale Giampaolo Rossi, molti direttori delle varie aree del servizio pubblico fra i quali Maria Pia Ammirati (Rai Fiction), Paolo Petrecca (Rai News), Angelo Mellone (intrattenimento daytime) e Luca Milano (Rai Ragazzi). "Rilevanza, qualità, credibilità, innovazione: queste parole chiave del servizio pubblico sono il cuore di tutto ciò che Sergio Zavoli ha fatto per la televisione e la radio", ha aggiunto Soldi. Intitolargli la Sala degli Arazzi è anche un modo "per avere questo eccezionale uomo d'azienda, come compagno di percorso e di ispirazione dell'evoluzione che la Rai servizio pubblico deve compiere per essere contemporanea e universale". Sergio Zavoli "è stato una colonna per il servizio pubblico e la Rai gli sta rendendo grandi meriti - ha detto all'ANSA Alessandra Zavoli -. Sono molto contenta di questa intitolazione, è un po' come renderlo eterno e rendere eterna la sua presenza dentro la casa Rai in cui ha vissuto tantissimi anni". Poi ci sarà "sempre con il patrocinio della Rai il premio intitolato a lui su cui stiamo lavorando. È un riconoscimento per il giornalismo d'inchiesta e per la cultura", nel segno del suo lavoro che aveva alla base "il rigore, la linea dritta, la trasparenza, l'onestà, i fatti sempre prima delle opinioni". (ANSA).