Storia di Miep Gies, la ragazza che nascose Anna Frank
(ANSA) - ROMA, 24 APR - Seguire "quello che è stato il suo mantra per tutta la vita, 'non devi essere speciale per aiutare gli altri. Ho agito come essere umano, aiutando chi ne aveva bisogno'. E' stato il punto di partenza, spiega all'ANSA l'attrice britannica Bel Powley, nell'interpretare Miep Gies (morta centenaria nel 2010), la giovane segretaria austriaca che insieme al marito Jan (Joe Cole), impegnato nella Resistenza, aiutò dal 1942 al 1944, durante l'occupazione nazista ad Amsterdam, Anna Frank e la sua famiglia, insieme a un'altra famiglia ebrea amica dei Frank, i van Pels e al dentista Fritz Pfeffer, a nascondersi in un rifugio ricavato nell'ufficio di Otto Frank. Una speranza di salvezza, finita nell'agosto 1944, quando la denuncia di un delatore portò la Gestapo a scoprire il nascondiglio, e ad arrestare e deportare tutti gli occupanti. Un'incredibile storia vera, quella di Miep Gies (alla quale si deve anche aver salvato il diario di Anna) che viene raccontata dalla miniserie in otto puntate di National Geographic, A small light, che debutterà il 2 maggio su Disney+. La serie creata da Joan Rater e Tony Phelan, che ha nell'ottimo cast anche Liev Schreiber e Amira Casar, rispettivamente nei panni di Otto e Edith Frank, Billie Boullet nel ruolo Anne Frank e Ashley Brooke nella parte della sorella maggiore Margot Frank, esplora con sensibilità e pathos nella personalità dei protagonisti. Miep è raccontata nel suo essere una ragazza indipendente e anticonformista, che non esita quando Otto Frank, il suo capufficio all'Opekta, le chiede aiuto per nascondere la sua famiglia. "Da adolescente naturalmente avevo letto il Diario di Anna Frank ed essendo ebrea ho sempre sentito un forte coinvolgimento con quel capitolo di storia - spiega Bel Powley, classe 1992, già interprete di film come Una notte con la regina e Equals -. Tuttavia non sapevo nulla in dettaglio di Miep Gies. Una fondamentale e preziosa parte è stata prepararmi". Miep " non si è mai considerata un'eroina. Era totalmente altruista, non pensava mai a se' e non voleva essere messa su un piedistallo. Questo mi ha permesso di immergermi totalmente nella sua personalità, di sentirla molto vicina". (ANSA).