Tornatore, 'al documentario associo il concetto di libertà'

(ANSA) - ROMA, 15 LUG - "L'amore per il documentario l'ho sempre avuta. In realtà ho cominciato da ragazzino come fotografo ma dal momento che il mio sogno era il cinema, a un certo punto ho cominciato a cercare di fare con la cinepresa che avevo a disposizione, una 8 mm e in seguito una super 8, quello che prima facevo con con la macchina fotografica, ovvero andare in giro a rubare immagini della vita che mi circondava. Farlo con una cinepresa cambiava la prospettiva, cambiava tutto e io di quella esperienza lì conservo il senso di grande libertà, per cui associo al documentario il concetto di libertà". Lo ha detto lo sceneggiatore e regista premio Oscar Giuseppe Tornatore, ospite nel week end del 43/o Premio internazionale alla migliore sceneggiatura Sergio Amidei. Il regista ha incontrato studenti e pubblico del Premio conversando sulla sua carriera di autore e cineasta. Al centro dell'analisi, Ennio, documentario dedicato al grande Ennio Morricone, che è stato l'evento cinematografico del 2023. Tornatore, a cui il Sergio Amidei ha assegnato il Premio all'Opera d'autore, ha raggiunto Gorizia direttamente dal set del suo ultimo documentario su cui - riporta una nota - non sono stati svelati dettagli. L'autore ha inoltre raccontato di un prossimo lungometraggio messo in cantiere per l'anno a venire. Proseguono in questi giorni gli appuntamenti del Sergio Amidei con le proiezioni dei nove film finalisti del Premio internazionale alla Migliore sceneggiatura: domani toccherà a Palazzina Laf e Anatomia di una caduta. In collaborazione con il Far East Film Festival, sempre domani verrà inoltre proiettato il film vincitore del Gelso per la miglior sceneggiatura, l'action comedy Citizen of a Kind della regista Park Young-ju. In programma, tra le altre cose, anche due opere di Tornatore: Baarìa e La migliore offerta. (ANSA).