U2, 'less is more' parola d'ordine di Songs of Surrender
(ANSA) - ROMA, 10 MAR - La voce che graffia, il suono asciutto e allo stesso tempo morbido e struggente, l'esperienza al servizio di 40 pezzi che sono diventati colonna sonora di oltre 40 anni di storia. Non solo di una band come gli U2, ma di almeno un paio di generazioni. Bono Vox e compagni, dopo due anni di lavoro in studio, sono pronti a pubblicare il 17 marzo, giorno di San Patrizio patrono della loro Irlanda, Songs of Surrender (Island Records e Interscope). Non l'opera definitiva, ma un ritorno alle origini per andare oltre: una collezione di 40 brani, scelti tra i più importanti del loro catalogo, ri-registrati, re-immaginati e in qualche modo "scarnificati", perché - è il principio enunciato da The Edge che ha curato e prodotto il progetto - "less is more", meno è meglio. Brani senza tempo come One, Where The Streets have no name, Beautiful Day, With or Without you, Pride (In the Name of Love) - primo estratto del nuovo lavoro -, o Sunday Bloody Sunday pur rimanendo fedeli a se stessi assumono sfaccettature, arrangiamenti e in qualche caso anche testi nuovi. La raccolta è divisa in quattro parti, ognuna per ogni membro del gruppo, Bono, The Edge, Adam Clayton e Larry Mullen Jr. "Ascoltare le canzoni interagire tra loro, e trovare l'ordine dei quattro album è stato molto emozionante, trovare i passaggi più sorprendenti, avere l'opportunità di fare come un dj - ha spiegato il chitarrista -. Una volta decisi i quattro differenti album è stato facile decidere chi dovesse rappresentare ognuno di loro". Quaranta brani per viaggiare nel tempo. "Eravamo curiosi di scoprire come sarebbe stato portare alcune delle nostre canzoni degli inizi con noi nel presente, dando loro una veste del 21/o secolo - ha raccontato ancora The Edge -. Quello che è iniziato come un esperimento si è velocemente trasformato in una personale ossessione. L'intimità prendeva il posto dell'urgenza del post-punk. Nuovi ritmi, nuove tonalità e in alcuni casi sono arrivati nuovi accordi e nuovi testi". Ma quello che sorprende l'ascoltatore e che l'artista sottolinea è che "una grande canzone è qualcosa di indistruttibile". E ha spiegato come la selezione dei brani da rivisitare sia iniziato con una serie di demo: "Ho osservato cosa resta di una canzone quando tutti gli elementi, tranne quelli essenziali, vengono tolti. L'altro obiettivo principale era trovare modi per portare intimità nelle canzoni, poiché la maggior parte di esse era stata originariamente scritta pensando a concerti dal vivo. Esaminando questi provini con il produttore Bob Ezrin, è stato molto facile vedere quelli che funzionavano subito e quelli che avevano bisogno di più lavoro. Siamo entrati tutti nella mentalità del 'less is more'". Ed è così che la voce di Bono viene esaltata, è protagonista assoluta con le sue note profonde e graffianti. Diventa strumento interpretativo. Con 14 album in studio, oltre 170 milioni di dischi venduti, numerosi premi vinti tra cui 22 Grammy e il premio Ambassador of Conscience di Amnesty International, live in tutto il mondo, gli U2 - che si incontrarono a scuola da adolescenti e formarono la band nel 1978 - sono l'unica band nella storia ad aver raggiunto la vetta della classifica in quattro decenni consecutivi. Un successo che ha portato Disney+ a realizzare il documentario Bono & The Edge A Sort of Homecoming con David Letterman, disponibile sulla piattaforma il 17 marzo, stesso giorno del lancio del disco. In parte film-concerto, in parte un'avventura alla scoperta dell'Irlanda. In autunno poi la band, a quattro anni di distanza dall'ultima esibizione live di dicembre 2019, inaugurerà l'MSG Sphere, la venue più all'avanguardia al mondo all'interno dell'hotel Venetian di Las Vegas con il progetto "U2: UV Achtung Baby Live At The Sphere", che vedrà il batterista Bram van den Berg sostituire Larry Mullen Jr, in pausa per sottoporsi a un intervento chirurgico e per la successiva convalescenza. (ANSA).