Un docu su Raffaella Carrà, a Fremantle i diritti internazionali
(ANSA) - ROMA, 21 DIC - Fremantle si è assicurata in esclusiva l'opzione sui diritti internazionali per la realizzazione di un documentario su Raffaella Carrà che ripercorrerà la straordinaria vita della cantante, attrice e presentatrice italiana diventata una vera e propria icona della cultura pop in tutto il mondo, morta il 5 luglio 2021. Il nuovo progetto internazionale di Fremantle è stato fortemente voluto da Andrea Scrosati, Group Coo, Ceo Continental Europe e nasce da un'idea di Alessandro De Rita, Head of Italian Documentaries. La carriera di Raffaella ha attraversato sette decenni di straordinari successi, durante i quali la Carrà ha sfidato la morale conservatrice e si è sempre presentata come una donna libera, consapevole e indipendente. Seguendo le orme di artiste come Gina Lollobrigida, Sophia Loren e Virna Lisi, nel 1965 Raffaella firma un contratto cinematografico con la 20th Century Fox ed appare nel film Il colonnello Von Ryan al fianco di Frank Sinatra, Edward Mulhare e Trevor Howard. Ma è con Canzonissima, il celebre varietà televisivo degli anni '70, condotto insieme a Corrado, che Raffaella Carrà diventa una vera e propria star della televisione italiana. In quegli anni la sua popolarità cresce in Spagna, in Europa e in America Latina grazie anche all'enorme successo dell'album Forte Forte Forte, pubblicato in 36 paesi nel mondo. Raffaella ha sempre sfidato lo status quo, diventando un simbolo di innovazione e di rottura, dall'ombelico scoperto nella sigla di Canzonissima nella stagione 1969-70 fino al ballo del Tuca Tuca nel 1971, sempre sul palco di Canzonissima. Scelte artistiche considerate straordinariamente provocatorie nel contesto culturale e politico dell'epoca, che generarono polemiche e dibattito, ma che consacrarono di fatto la Carrà come protagonista indiscussa del percorso di determinazione dei diritti delle donne, in Italia e in Spagna. Raffaella non ha mai smesso di incoraggiare tutti a sentirsi liberi di esprimere le proprie scelte e, anche per questo, negli anni è divenuta una forte sostenitrice e punto di riferimento per la comunità Lgbtq+, tanto da essere premiata al World Pride di Madrid nel 2017. (ANSA).