Vaccino antinfluenzale, Trentino in ritardo

Leggo un vostro articolo: «Vaccino antinfluenzale: già distribuite 130 mila dosi e altre in arrivo a novembre». Nel seguito si precisa che quest'anno sono state distribuite più di 130.000 dosi contro 90.000 dell'anno precedente. Queste dosi sono state già messe a disposizione della medicina di famiglia e in parte stanno continuando ad essere distribuite. Così ha detto il direttore del Dipartimento prevenzione dell'Azienda sanitaria Antonio Ferro nell'ultima conferenza.
Ma nella realtà cosa succede?
Il programma di vaccinazione Apss di viale Verona (partito ad ottobre) è stato sospeso dopo il primo giorno per esaurimento della disponibilità di vaccini. Il medico di famiglia mi dice che quest'anno ha ricevuto in assegnazione un terzo delle dosi ricevute l'anno scorso; un farmacista riferisce che gli risulta che le aziende produttrici di vaccino hanno volutamente ritardato la fabbricazioni di questi vaccini perché non garantivano margini soddisfacenti di guadagno (può essere che ora, di fronte all'urgenza, i prezzi si siano alzati e quindi è ricominciata la produzione?), ma dove vive questo signor Ferro?

Umbertino Guerra - Trento

 


 

Non incolpiamo il dottor Ferro

Il dottor Ferro sta seguendo con grande attenzione ogni sviluppo della drammatica situazione. I ritardi invece ci sono, è vero, anche se non mi risulta che ci siano le questioni dei prezzi che lei cita (anche perché i vaccini, seppur in misura diversa, ci sono da anni e non mi pare che sia questo il punto).

Abbiamo scritto effettivamente più volte che i vaccini ci sono per chi si è da tempo prenotato, per le categorie considerate a rischio e per chi l'ha fatto in passato, ma alla fine - stando almeno a quanto ci dicono coloro che seguono la cosa da vicino - ci saranno per tutti (anche a fronte di una richiesta enorme rispetto a quella degli anni scorsi). Serve solo un po' di pazienza, perché siamo di fronte a un'emergenza senza precedenti.

Il mio medico - anzi: la mia dottoressa - mi dice comunque che non ci saranno problemi se ci vaccineremo entro il mese di novembre.

Anche se capisco la fretta di chi si sente da una parte invitato a fare subito il vaccino e dall'altra impossibilitato ad eseguire subito questo "ordine" (consiglio?) perché i vaccini sono ancora troppo pochi. Ora siamo in novembre. Saremo i primi a controllare se i vaccini arriveranno. Ma, pur avendo io da sempre uno sguardo attento e spesso critico sulla realtà, sinceramente fatico ad incolpare il dottor Ferro.

lettere@ladige.it

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