L'arrivo del drago e il Grillo spaziale

La politica italiana continua a dare spettacolo, e gli zombie ritornano in scena. E' l'opinione di un lettore, con la risposta del nostro Direttore.

L'arrivo del drago e il Grillo spaziale

Caro direttore, chi l'avrebbe detto che «Volare» ci avrebbe resi famosi nel mondo, che i Queen avevano predetto il futuro? E invece no, ecco che sul palcoscenico affannato e affannoso della nostra Italia troviamo persone, deputati, che parlano ancora di "salvare l'Italia" e un partito che perso il Casaleggio maggiore mette in scena un Grillo spaziale e il professor Conte che mi ha fatto ricordare come «i conti non tornano mai». Come potevamo divertirci ancora se non rivedendo i nostri zombie tornare sulla scena come nuovi salvatori? Ma dove erano? Ma certo, allumacati sulle poltroncine vuote o piene di Camera e Senato, lontani da quanto si doveva decidere per messaggiare con il proprio telefonino. Dove erano i logorroici che impiegano venti minuti di offerte, commenti e battutine da avanspettacolo, quando era meglio stessero zitti? Ed eccoci qui, con lo spettacolo che sempre "deve andare avanti" in nome di "Voi Italiani" come se chi parla venisse da Kinshasa e non da un italico borgo. Vabbè continuiamo pure ma ho un'unica, grande, profonda preoccupazione. Non vorrei che questo drago venisse impalato non da San Giorgio, ma da questi personaggi da operetta. Così mi torna in mente il Titanic e Conte (l'avvocato serio, quello che canta) e mi passa la voglia di ballare. Come tanti ormai. Ma l'ho già scritto qui: lo Speranza è l'ultima a morire e il virus è l'alibi di tutti.

Giuliano Fago Golfarelli


 

Ma alcuni di loro sanno ancora cos'è la politica

Carine le battute su Conte (Paolo) e Speranza (speriamo che ci faccia vivere tutti, con vaccini per ciascuno di noi, onorando anche il suo cognome). Volare è in fondo un po' il nostro motto, non solo a Festival di Sanremo in corso: perché siamo uno strano popolo, che all'improvviso - magari quando è nell'acqua fino al collo (tu diresti scherzando con le parole: nell'acqua fino al colle, che poi sempre ci salva) - riesce quasi ogni volta a rialzarsi e a staccarsi dal suolo. In quanto agli zombie, come li chiami tu, ti rispondo quasi con una provocazione: alcuni di loro - anche se sono a dir poco divisivi - sanno ancora cosa sia la politica, cosa sia una buona mediazione, cosa sia il compromesso inteso come arte. In fondo il buon governo è quello che sa mettere insieme diverse spinte: voglia di nuovo, ma anche esperienza, conoscenza. La stagione di Draghi andrà giudicata sui fatti, ma una cosa è già certa: il nuovo presidente del consiglio tenderà a prendere da solo le decisioni importanti, ascoltando tutti ma senza farsi condizionare da nessuno. Alla fine della consueta luna di miele - con la politica e con il Paese - rischierà comunque, persino a prescindere dai risultati, d'incontrare più di un San Giorgio (e non tutti saranno santi, ovviamente). Guarda cos'è capitato ieri a Zingaretti, colpevole non si sa bene di cosa...

lettere@ladige.it

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