I migranti e le parole profetiche di Virgilio
Scrive un lettore: "Son trascorsi più di 2000 anni, ma la frase «ma che razza di uomini è questa?»"
Caro Direttore, totale e commossa sintonia con Vincenzo Passerini e con te per quanto avete scritto sulla ennesima tragedia dei morti in mare.
Ti vorrei ricordare al riguardo quanto ha scritto Virgilio nel 1° secolo avanti Cristo: «In pochi a nuoto arrivammo qui sulle vostre spiagge. Ma che razza di uomini è questa? Quale patria permette un costume così barbaro, che ci nega perfino l'ospitalità della sabbia; che ci dichiara guerra e ci vieta di posarci sulla vicina terra?».
Agli ultimi morti in mare, non si è concessa la vita altro che l'ospitalità!
Son trascorsi più di 2000 anni, ma la frase «ma che razza di uomini è questa?» sembra scritta ieri. Forse è il caso di rifletterci su con sgomento e senso di colpa.
Giorgio Dobrilla
Serve davvero qualcosa che vada al di là della solidarietà
Grazie per aver condiviso con noi questo brandello di letteratura e di storia, una pagina che ben dimostra come la storia - anche nell'orrore - non smetta di ripetersi, di perpetuarsi. È molto bello il concetto dell'ospitalità della sabbia (ospitalità negata, ahimè), sabbia che i migranti non riescono peraltro quasi mai a raggiungere.
Serve davvero qualcosa che vada al di là della solidarietà: un intervento europeo e mondiale che si occupi dei migranti prima dell'inizio del loro viaggio e che sappia dunque declinare in modo nuovo il concetto di speranza, impedendo che questi viaggi della disperazione più che della speranza si trasformino in tragedie sin troppo annunciate.
Sembra che nessuno cerchi davvero una soluzione, sembra che in troppi preferiscano chiudere gli occhi di fronte a quell'immenso cimitero d'acqua che si chiama Mediterraneo.
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