Ivalsa, le case e il legno tedesco Degasperi (M5S) chiede spiegazioni
Perché l’Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree (Ivalsa), che fa capo al Cnr «abbia condotto nel 2007 un costoso progetto di ricerca su case in legno trentino, avvalendosi però di legname tedesco e come sia impiegato attualmente il materiale utilizzato» sono le questioni al centro di due interrogazioni depositate dal consigliere provinciale trentino del M5s, Filippo Degasperi, che fanno seguito a un atto di sindacato ispettivo, nel merito, del deputato del partito Riccardo Fraccaro.
«A destare i dubbi maggiori - scrive Degasperi - è il progetto del 2007 denominato Sofie, che aveva lo scopo di mettere a punto un sistema costruttivo realizzato interamente con legno certificato di abete rosso trentino: ma il direttore di Ivalsa conduceva l’attività avvalendosi di legname tedesco».
«Il legname - prosegue Degasperi - acquistato da una ditta tedesca per oltre 213.000 euro, è stato poi spedito in Giappone per prove di resistenza sismica, il rientro del materiale è costato altri 121.508 euro e una volta arrivato in Trentino è stato accatastato negli spazi di San Michele all’Adige, dove giace all’aperto dal 2008 apparentemente inutilizzato».