Mamma orsa e i cuccioli a spasso al lago di Cei «Assaltano» il sale dei capriol

di Nicola Guarnieri

Dopo l’orso albino, un unicum in Natura almeno in Trentino, e l’orso nero in Vallagarina è arrivato anche l’orso bruno.

E, cosa più importante, non si tratta di un plantigrado di passaggio, di una visita lampo di un «residente» del Brenta che si è sgranchito le zampe alle nostre latitudini ma di un animale che qui ha trovato casa. E per qui si intende quell’ampia zona boschiva che circonda il lago di Cei e che va dal Bondone allo Stivo e poi, verso Est, a Cimana.

A gironzolare per le foreste lagarine c’è infatti una vecchia orsa di 15 anni con tre cuccioli ripresa dalla telecamera di Andrea Frapporti, presidente del Pant e documentarista d’eccezione. L’avvistamento è arrivato dopo diverse settimane di «posta». Il quartetto peloso, ovviamente, non stava bighellonando attorno al lago di Cei ma più in su, nei pressi di una salina per i caprioli.

«Era da tempo che aspettavo di vedere l’orso in quel punto.
- commenta Frapporti - E non è stato facile. Questa montagna è l’habitat ideale per il plantigrado perché la foresta è molto fitta e può nascondersi. Io ero distante 900 metri e con il binocolo ho visto mamma orsa uscire dal bosco verso un ghiaione scoperto. Si è incamminata verso il centro della radura e quindi si è scagliata sulla cassetta del sale, chiusa con placche di ferro».

La scena è stata esilarante. «Sì, ha cercato di aprire la cassa per dare del sale ai cuccioli altrimenti costretti a salire sulle rocce e leccarle. È stata buffa perché in quel punto la parete è quasi verticale e l’orsa, circondata dai piccoli, è riuscita ad aprire la salina rischiando di cadere di schiena e schiacciare i cuccioli che con grandi balzi sono riusciti ad allontanarsi. Tutto questo è stato filmato».

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Per Frapporti l’orso è una sorta di trofeo. «Mi piace molto. In Trentino si trova bene e quindi non se ne andrà mai».
Si può considerare di casa a Cei? «Direi proprio di sì. Fino a poco tempo fa gli orsi se ne stavano di là, verso il Brenta. Ma adesso c’è chi ha scelto questi cento chilometri quadrati tra Bondone, Stivo, Monte Velo, Bordala e Cimana, in pratica le montagne intorno al lago di Cei. L’orso è una bestia intelligentissima e qui trova anfratti dove rifugiarsi e i percorsi ideali per camminare senza essere visto. E poi quando attacca una bestia ne mangia un pezzo e il resto lo seppellisce. Fanno così anche tra di loro: il maschio, quando vede una mamma orsa con i cuccioli, cerca di uccidere i piccoli se non sono i suoi».

Perché? «Per accoppiarsi! Gli orsi sono monogami e fanno l’amore ogni tre anni, anche quattro se ci sono di mezzo i figli. Il maschio, privando la femmina dei cuccioli, stimola il calore per  accoppiarsi. Sono i re del bosco ma a riproduzione sono piuttosto lenti».

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