Slackline, acrobazie natalizie e molte polemiche a Belluno

Ha scatenato un putiferio e una sequela di condanne l’iniziativa di tre giovani alpinisti di Belluno che hanno teso una slackline fra due guglie dolomitiche, sopra la città, per esibirsi in un’acrobazia a 2.300 metri.

Lo scenario è quello splendido del gruppo della Schiara: la fetuccina è stata posizionata venerdì sera, tra la sommità della Gusela del Vescovà (2.361 metri) e un'altra guglia della forcella: all’alba della vigilia di Natale si è svolta la performance dei tre equilibristi delle rocce.

Si tratta di vette (la cima è a quota (2.565 metri) ) ben visibili anche da varie zone della città, nonché di una montagna simbolo per i bellunesi.

L’iniziativa dei tre valenti alpinisti è stata duramente condannata da varie istituzioni, specie per il pericolo che ha rappresentato in relazione alla sicurezza del volo.

I primi a reagire sono stati il Suem (Servizio di urgenza ed emergenza medica) che si occupa dell’elisoccorso in provincia di Belluno e il Soccorso alpino locale.

Anche l’Enac (Ente nazionale aviazione civile) ha condannato l’episodio sottolineandone la potenziale pericolosità per il traffico aereo.

Infine è intervenuto anche il Parco nazionale Dolomiti bellunesi, sul cui territorio si trova l’area della Schiara, spiegando di aver chiesto al corpo forestale di indagare sull’accaduto.

I protagonisti tendono a minimizzare, spiegando che erano pronti in ogni momento a tagliare la slackline nel giro di pochi secondi qualora si fosse avvicinato un velivolo.

Ma l’auspicio di tutti è che l’episodio non si ripeta o quantomeno non senza che gli atleti abbiano chiesto e ottenuto una specifica autorizzazione dall’Enac.

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