Assaggio d'inverno e vette imbiancate Freddo e neve sopra i 2.000 metri
Freddo e neve sopra i 2.000 metri
Passi che agosto se n'è andato e il calendario è già sul mese di settembre. Passi che asili e materne hanno già aperto i battenti e il conto alla rovescia per le scuole è già iniziato. Ma la neve al 2 settembre è che ci ha portato in poche ore in clima autunnale se non invernale è davvero troppo, soprattutto per gli amanti della bella stagione che hanno già nostalgia delle lunghe e calde giornate estive. Eppure ieri in quota la neve è arrivata cogliendo di sorpresa soprattutto i turisti che ancora affollano le nostre vallate.
A quota 2 mila metri, dalla Paganella all'area di Campiglio, dalla val di Fassa alla val di Pejo i verdi prati dove fino a qualche giorno fa migliaia di turisti e non solo erano sdraiati a prendere il sole, sono diventati bianchi nel giro di poche ore. Moltissime le immagini e i video postati su Facebook da turisti e gestori di rifugi in quota. Sul Catinaccio, al rifugio Roda di Vael (2.283 metri), il paesaggio è praticamente invernale e stessa cosa sul Vioz (3.535 metri) dove i centimetri caduti sono stati parecchi.
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Cime imbiancate anche in Paganella dove al rifugio La Roda dove acqua e neve si sono alternate nel pomeriggio. Sul lato opposto, sul Piz Galin, a quota 2.442 metri, la vetta è stata completamente imbiancata. Neve anche al rifugio Sette Selle, in valle dei Mocheni e al rifugio Gardeccia. Ma ovunque, dai 2 mila metri in su, i fiocchi bianchi hanno imbiancato il paesaggio. La perturbazione già oggi abbandonerà la nostra provincia per lasciare spazio al sole anche se le temperature rimarranno comunque basse. A quota 2 mila oscileranno tra zero e dieci gradi mentre in valle ci si sveglierà con 12 gradi e non si supereraanno i 24 nell'arco della giornata. Niente più costumi e canottiere per qualche giorno, ma fuori pantaloni lunghi e maglioncini soprattutto alle prime ore del mattino e alla sera.
Per vedere la colonnina di mercurio risalire si dovrà attendere la metà della prossima settimana. Intanto ieri la colonnina del mercurio è scesa a 13 gradi a Trento e Rovereto, 11 a Pergine, 14 ad Arco, 10 a Cles e 8 a Cavalese. Fine dell'estate? I meteorologi rassicurano che l'estate non è ancora finita. Nei prossimi giorni il tempo dovrebbe migliorare e l'alta pressione tornerà nuovamente ad impossessarsi del Mediterraneo, con sole e temperature in aumento. E coloro che amano la neve e l'inverno? Non devono illudersi che la neve di questo inizio stagione possa essere di buon auspicio per un inverno nevoso. La scorsa stagione, ad esempio, era stata tra le più avare di neve degli ultimi 35 anni.
«Sui settori orientali del Trentino per alcuni siti risulta essere la più scarsa dagli anni '50 - aveva spiegato Meteotrentino su un report - . Le nevicate autunnali, in alcune occasioni anche a quote medio-basse, non erano state sufficienti a sopperire alla quasi totale assenza di precipitazioni nel bimestre dicembre-gennaio 2015». Le temperature erano state superiori alle medie degli ultimi anni con l'eccezione di gennaio e del periodo a cavallo tra aprile e maggio. «Conseguentemente degli apporti autunnali era rimasto poco e la quota della presenza di neve naturale al suolo durante l'inverno si era attestata mediamente sopra i 2100 metri con spessori significativi sopra i 2400 metri, fino alle nevicate di inizio febbraio che hanno abbassato il limite a 800 metri circa di quota».