Via libera da Roma all'uso di pallottole di gomma per «dissuadere» i lupi che si avvicinano
Per prevenire eventuali fenomeni di eccessiva confidenza dei lupi nei confronti dell’uomo, è stata recentemente chiesta e ottenuta dal Ministero dell’Ambiente un’autorizzazione all’uso di proiettili di gomma a scopo dissuasivo nel caso in cui fenomeni di vicinanza dovessero ripetersi.
È quanto spiega l’assessore provinciale all’agricoltura, foreste e turismo, promozione caccia e pesca Michele Dallapiccola rispondendo a un’interrogazione di Maurizio Fugatti (Lega Nord Trentino) sugli avvistamenti di lupi a Canazei nelle vicinanze delle abitazioni.
Nella risposta viene spiegato che in Alta Val di Fassa è attualmente presente un branco di lupi, composto dalla coppia riproduttrice e da 4 giovani nati nella primavera del 2017.
Grazie al monitoraggio la Provincia è costantemente informata della situazione ed è al corrente dei recenti avvistamenti: «Si evidenzia - scrive l’assessore - che nel corso dei mesi invernali, nei quali i lupi si possono avvicinare di più alle aree urbanizzate soprattutto per la concentrazione di prede selvatiche nei pressi del fondovalle, un’idonea azione preventiva è evitare l’alimentazione supplementare destinata agli ungulati nelle prossimità dei centri abitati. Per ridurre l’incidenza di questo fenomeno sono stati adottati degli accorgimenti (rimozione di mangiatoie troppo vicine ai centri abitati) in coordinamento con l’Associazione cacciatori trentini».
«Che la Provincia sia contraria al “piano di abbattimento” del Ministero dell’Ambiente non corrisponde al vero. La Provincia è invece contraria al Piano nazionale di gestione del lupo proposto dal Ministero perché lo stesso nella sua ultima versione prevede una ingiustificata moratoria di due anni di ipotesi di controllo (abbattimenti) del lupo. Tale contrarietà, condivisa da poche altre Amministrazioni tra le quali l’Alto Adige, ha di fatto determinato la mancata approvazione di detto piano in una versione che non si ritiene confacente all’attuale status distributivo del lupo in Trentino e sulle Alpi ed alle connesse esigenze gestionali».
«Il ritorno spontaneo del lupo sulle Alpi - si legge nella risposta - comporta difficoltà gestionali che richiedono azioni efficaci su molti fronti. Nella direzione di una maggiore incisività, oltre a quanto evidenziato al punto 3 (Piano nazionale di gestione, ndr), la Provincia sta esercitando presso il governo nazionale un’azione volta ad ottenere maggiore autonomia gestionale, avuto riguardo proprio allo stallo registrato a livello nazionale. In questo senso - conclude - va anche la recente iniziativa dell’Amministrazione finalizzata a realizzare un piano strategico provinciale per la migliore gestione dei danni da lupo ed in particolare per la prevenzione degli stessi».