Sagome di animali selvatici al posto dei classici segnali per allertare gli automobilisti
Sono celebri (e piuttosto bizzarri) quelli esotici, che si incontrano tra le sabbie del Sahara o nell’outback australiano: «Attenzione! Attraversamento dromedari» (o canguri). In Trentino, dove cammelli e alligatori finora non se ne sono visti, ci si imbatte in animali e cartelli decisamente più «nostrani».
Ma una novità, almeno per quel che concerne la segnaletica, arriva anche da noi.
La Provincia autonoma ha infatti deciso che il classico triangolino bianco con bordo rosso - che da noi riguarda per lo più mucche o al massimo cerbiatti - non bastava più. E sta pensando di affiancarli con delle sagome di animali a grandezza naturale.
L’idea, cui hanno collaborato il Servizio gestione strade, l’Agenzia provinciale delle Foreste demaniali e la sezione trentina del Wwf, è in realtà ancora in gestazione. Ma la sperimentazione è già partita e le prime sagome sono già state piazzate tra i boschi del Trentino. Per la precisione, si tratta di lamiere d’acciaio a forma di capriolo - con tanto di corna - a colori e a grandezza naturale, per sembrare più realistici. Al momento, ce ne sono già quattro: due sul fianco ovest del Bondone, tra Vigolo Baselga e Vezzano; e due sulla strada di Nembia, salendo da San Lorenzo verso Molveno.
L’uso di immagini di animali a grandezza naturale nella segnaletica stradale - rende noto l’ufficio stampa della Provincia - «è già in uso in altri Paesi europei, come per esempio la Slovenia e l’Austria» e l’iniziativa si propone di «ricordare, in maniera immediata e diretta, la presenza di fauna selvatica in quelle zone, la relativa possibilità di attraversamento, il conseguente rischio legato a possibili collisioni, e l’opportunità di rallentare e prestare attenzione».
Le sagome, precisano dalla provincia, saranno realizzate in Cor-Ten, una lega particolare di acciaio studiata per resistere agli agenti atmosferici (è anche chiamato «acciaio patinato») e quindi perfetto per resistere sul ciglio di una strada di montagna.
Il problema è senz’altro molto sentito, visto che sul territorio provinciale ogni anno si contano in media più o meno ottocento animali selvatici investiti, tra cui 650 cervi o caprioli e 150 animali di taglia più piccola, come volpi, tassi, scoiattoli, lepri e faine.
«Gli esiti della sperimentazione saranno valutati nel prossimo futuro» conclude il comunicato della Provincia. Si valuterà poi se il nuovo tipo di segnaletica è efficace. E se procedere, in caso, con l’installazione di altre sagome sulle nostre strade».
Pertanto, qualora vedeste dei finti caprioli a bordo della strada, ora sapete a cosa servono e che non dovete preoccuparvi. Almeno fino o che, guidando verso il lago di Molveno, non troverete la sagoma in Cor-Ten di un ippopotamo o di una giraffa. In quel caso, è la raccomandazione, è bene ricordarsi dell’opportunità di rallentare. E di prestare attenzione.
Jacopo Strapparava