Ferragosto, allerta maltempo Rischi per la vendemmia
L’allerta maltempo e grandine di Ferragosto, diramata dalla Protezione Civile, mette a rischio i vigneti dove è appena iniziata la vendemmia, partita con attese ottimistiche per quantità delle uve e qualità produttiva. È il grido d’allarme di Coldiretti.
La grandine - ricorda l’organizzazione agricola - è uno dei eventi più temuti nei campi e rischia di abbattersi su una vendemmia prevista con una produzione complessivamente in aumento tra 10% e il 20% con circa 46/47 milioni di ettolitri rispetto ai 40 milioni dello scorso anno. Come per le stime, anche gli allarmi sono a macchia di leopardo perché ogni appezzamento vitato è una storia a sé, e il microclima, la qualità del suolo e dei vigneti, il pendio determinano fortune e sfortune di ogni annata. Per domani precipitazioni diffuse, localmente anche molto intense e accompagnate da grandinate, fulmini e forti raffiche di vento potranno interessare, dopo la Liguria, anche Emilia Romagna, Veneto, Toscana, Lazio ed Umbria. Martedì la perturbazione riguarderà Levante Ligure, Lombardia, Nord Est e Regioni centrali con rovesci e temporali a tratti anche forti. La tendenza poi andrà verso il peggioramento ad iniziare da Campania, Molise e alta Puglia dalla sera.
Le piogge, come rilevato da Confagricoltura, avevano già pesato sulla raccolta nel Lazio dove, in alcuni areali, si teme un calo della produzione dovuta a malattie fungine. Inoltre peronospora e mal dell’esca, dovuti alle piogge, hanno creato problemi in alcune zone d’Italia.
In questo mosaico di allerte meteo e fitopatologie, ancora più prezioso sarà il contributo della viticoltura di precisione adottata dai produttori più innovativi che, monitorando i dati di sensori, satelliti e droni, possono avere anche in queste condizioni estreme una panoramica in tempo reale della situazione analitica di ogni appezzamento.
Del resto anche i rivali francesi soffrono: secondo stime di Agreste, il servizio statistico del ministero dell’Agricoltura francese, preoccupazioni per muffe e marciumi si registrano nelle vigne in Languedoc e a Bordeaux.
Da Nord a Sud della Penisola, precisa la Coldiretti, per la raccolta si parte tradizionalmente con le uve Pinot e Chardonnay fino a settembre ed ottobre con la raccolta delle grandi uve rosse autoctone Sangiovese, Montepulciano, Nebbiolo e che si conclude a novembre con le uve di Aglianico e Nerello. Il tutto in un 2018 che registra il record storico delle esportazioni di vino Made in Italy con un aumento del 5,9% rispetto allo scorso anno quando - continua la Coldiretti - avevano raggiunto su base annuale i circa 6 miliardi di euro.
L’ondata di maltempo prevista sull’Italia, sottolinea ancora Coldiretti, rischia di creare problemi alle coltivazioni già colpite dal maltempo con oltre mezzo miliardo di danni dall’inizio dell’anno per effetto dei cambiamenti climatici in atto che si sono manifestati con la più elevata frequenza di eventi estremi e sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal caldo alle tempeste.