I gatti ci parlano così Ecco come capirli
«Il mio gatto? Gli manca solo la parola!». Quante volte lo abbiamo sentito dire da un padroncino innamorato. Ma non è poi così vero. Intelligenti, curiosi, regali e volubili, i mici parlano eccome, basta capire il loro linguaggio, come racconta Kate May, autrice di numerosi libri dedicati a questi regali animali, nel suo ultimo volume «Per amore dei gatti. Miti, leggende, curiosità e segreti irresistibili del mondo felino».
Un piccolo manuale ricco di informazioni da scoprire e tenere a mente, in Italia pubblicato da Newton Compton in cui l’autrice, passo passo, ripercorre alcuni tipici «modi di dire» dei piccoli pelosi. «Con i loro occhi sembrano saper leggere qualunque nostro stato d’animo. Ma i gatti - spiega l’autrice - usano la vista, l’udito, l’olfatto e il tatto per comunicare. Per questo sono più versatili dell’uomo». Ecco dunque, in occasione della Giornata mondiale del gatto che si festeggia il 17 febbraio, 10 passi per capire il loro «alfabeto».
IN GUARDIA!
Felino, sì. Predatore, anche. Ma con oculatezza. Per sua natura il gatto non si tira mai indietro di fronte a una sfida, ma se può evita scontri diretti. Se quindi lo trovate con schiena inarcata, pelo dritto e posizione di tre quarti, in realtà il suo è un invito a desistere dalla lotta.
Così come un gatto che soffia e si accovaccia si sta mettendo sulla difensiva. Anche orecchie abbassate e denti scoperti sono espressioni di rabbia e paura di chi è pronto a combattere, ma ancora spera di evitare il conflitto. Se invece gonfia la coda, fatevi da parte: è pronto alla zuffa e già cerca di intimorire l’avversario.
QUESTO È MIO
Con il senso dell’olfatto quattordici volte più sviluppato dell’uomo, i gatti usano gli odori come mezzo per comunicare, sia fuori che dentro casa. Qualche goccio di urina in giardino serve a marcare il suo territorio. Ma anche lo strofinamento o una grattugiatina con le unghie (anche sui mobili di casa) sono strategie per avvertire gli altri animali della propria presenza.
MAMMA CHE CALDO
Maniacalmente puliti, i gatti impiegano al meno la metà del loro tempo a farsi la toeletta. Un’attività che le mamme insegnano scrupolosamente ai cuccioli già durante i primi giorni di vita. Ma a volte passarsi la lingua sul mantello può essere un segnale di caldo eccessivo: sebbene siano in grado di sopportare temperature fino a 56 gradi, purché con acqua a disposizione, i gatti sudano soltanto dalle zampe. Leccandosi riescono ad abbassare la temperatura corporea e prevenire colpi di calore.
CONFESSA, CHI È STATO QUI?
Quell’inquietante sorrisetto a denti scoperti che ogni tanto vi regala? È il suo modo per sentire gli odori provenienti dal territorio. Per l’olfatto, infatti, i gatti non hanno solo il naso, ma anche un piccolo organo vomero-nasale, situato tra il palato e il setto nasale e direttamente collegato all’ipotalamo. La lingua cattura i ferormoni e li trasferisce al palato, quasi «annusando» con la bocca. È la smorfia di Flehmen che gli consente, ad esempio, di capire chi è stato lì prima di lui e quando.
TI AMO, QUANTO TI AMO
Un gatto dimostra il proprio affetto in molti modi, alcuni divertenti, purché non elargiti alle tre del mattino. Come le fusa, quel suono di pura beatitudine che può arrivare anche a vibrazioni molto rumorose. Se vi si butta davanti pancia all’aria, invece, è un chiaro segno di fiducia e arrendevolezza: esponendo le sue parti più vulnerabili, un cacciatore come lui sta dimostrando che con voi si sente al sicuro e amato.
IO GATTO, TU GATTO
Se lo sorprendete a leccarvi, ritenetevi privilegiati. È un onore che di solito riserva solo gli esemplari della propria specie, dunque sta dimostrando che siete diventato un membro onorario della sua famiglia. Paradossalmente anche i morsi affettuosi sono un indice di predilezione.
GIÙ LE ZAMPE DAL MIO UMANO
Può sembrare strano, ma se il micio vi prende a testate è un grande segno di attaccamento: vi sta marcando con il suo odore come sua proprietà. Lo stesso accade quando si strofina ripetutamente a una gamba.
CHE BELLO TORNARE CUCCIOLI
Anche i gatti possono essere nostalgici. Quando, accoccolato sul divano, affonda ripetutamente le zampe sul vostro corpo sta rivivendo la sua giovinezza, simulando il movimento che i gattini fanno continuamente per aiutare la mamma a produrre il latte.
A ME GLI OCCHI
Un predatore stabilisce un contatto visivo diretto solo con altri esemplari che conosce o di cui si fida, evitando accuratamente di provocare minacce e aggressioni non volute. Se dunque un gatto vi guarda dritto negli occhi e batte lentamente le palpebre sta manifestando tutta la fiducia riposta in voi. Se addirittura arriva a chiudere gli occhi è una massima espressione d’affetto, come se vi stesse baciando.
IO CI TENGO A TE
Certo, la testa di un topo morto o la coda ancora semovente di una lucertola deposta ai vostri piedi possono fare un po’ impressione. Eppure è condividendo il successo della battuta di caccia, che il gatto vi dimostra quanto siete importanti per lui. Ringraziate, perché quelli sono i suoi doni migliori.