Il pianeta Terra soffre tre missioni europee per studiarne i guai
La Terra soffre per colpa dell'attività dell'uomo: ad aggiornarci sulle sue condizioni di salute in modo sempre più dettagliato saranno i satelliti di tre nuove missioni dell'Agenzia spaziale europea (Esa), che punta anche ad aumentare le 'Sentinelle' spaziali del più avanzato programma di osservazione del Pianeta, Copernicus. Queste alcune delle prime novità annunciate alla cerimonia di apertura di 'Living Planet symposium', la più grande conferenza sull'osservazione della Terra organizzata dall'Esa con il supporto dell'Agenzia spaziale italiana (Asi) al Milano Convention Center (MiCo).
L'evento richiama da tutto il mondo oltre 4.000 esponenti della ricerca, dell'industria e delle istituzioni, che fino a venerdì discuteranno dello stato di salute del Pianeta, coinvolgendo anche duemila studenti delle scuole primarie e secondarie. "La Terra soffre per l'attività degli esseri umani e questo si vede molto bene dai satelliti, per esempio dall'innalzamento del livello dei mari, dallo scioglimento dei ghiacciai e dall'agricoltura che minaccia le foreste", afferma Josef Aschbacher, direttore dell'Esrin e delle attività di osservazione della Terra dell'Esa. "Con questa conoscenza - aggiunge - che cosa si può fare per mantenere un pianeta vivibile? Questa è la domanda che si devono porre i politici e la società".
L'Esa, dal canto suo, cercherà di fornire sempre più dati: a fine 2020 lancerà il satellite Sentinel 6, che andrà ad aggiungersi agli altri sette satelliti di Copernicus già in orbita. Poi lavorerà a tre nuove missioni, chiamate 'Earth Explorers', che saranno lanciate tra il 2022 e il 2023. "Avremo Biomass, che misurerà la biomassa delle foreste globali - spiega Aschbacher -. Poi Flex, che misurerà l'attività fotosintetica, per scoprire la sofferenza delle piante prima ancora che mostrino segni visibili. E infine EarthCare, che farà un bilancio della radiazione solare in atmosfera, per capire meglio i cambiamenti climatici".