Legambiente bacchetta il Trentino Arriva la "Bandiera nera" No a Valdastico, Besenello ok
Dall’abolizione del Comitato faunistico alla Valdastico, passando per lo stop alla sperimentazione delle limitazioni al traffico sui passi dolomitici.
Da Legambiente arriva una secca bacchettata al Trentino, che si “guadagna” una bandiera nera «per le recenti decisioni non in linea con la tutela dell’ambiente e della fauna alpina».
Gliela ha assegnata l’annuale “carovana” dell’associazione Legambiente, che ha assegnato anche 17 bandiere verdi, due in più rispetto all’anno scorso, e altre 7 bandiere nere, contro le 6 del 2018.
Delle 17 bandiere verdi, una premia il Trentino, e la motivazione è strettamente connessa con le argomentazioni portate a supportio della bandiera nera.
A guadagnare il plauso di Legamebiente, infatti, è stato il Comune di Besenello «per l’impegno profuso negli ultimi anni nel sensibilizzare la comunità al problema dell’inquinamento da traffico e sull’assurdità della costruzione dell’autostrada A31 Valdastico Nord».
Vessillo nero anche alla provincia autonoma di Bolzano per l’emanazione di una delibera «che autorizza l’impiego di pesticidi potenzialmente pericolosi per l’ambiente nelle aree di tutela delle acque potabili».
Ma ecco le argomentazioni complete che hanno giustificato la scelta di Legambiente.
PROVINCIA DI TRENTO
«Alcune recenti decisioni da parte del Presidente della Provincia di Trento destano molta preoccupazione nella nostra associazione. Tra queste si annovera la decisione di abolire il Comitato Faunistico provinciale, organo tecnico consultivo della Provincia, istituito con legge provinciale del 9/12/91 con la funzione di tutelare la fauna e di disciplinare l’esercizio della caccia al fine di mantenere e di migliorare l’equilibrio dell’ambiente. Tra le altre funzioni il Comitato aveva anche quella di deliberare i programmi di prelievo della fauna in relazione al Piano faunistico, di formulare proposte alla Giunta provinciale per l’attuazione di studi e di indagini sull’ambiente e sulla fauna, di istituire oasi di protezione, di proporre accertamenti sullo stato della fauna selvatica e di esprimere pareri sullo svolgimento della vigilanza venatoria. Varie volte, insieme alle altre associazioni ambientaliste, Legambiente aveva chiesto modifiche atte a rendere il Comitato più efficiente e meno di parte. La sua soppressione, senza alcun contradditorio, priva invece la Provincia della possibilità di un confronto tecnico e trasparente sui temi della tutela della fauna.
Resta poi incomprensibile la decisione di bloccare la sperimentazione delle limitazioni al traffico motorizzato a Passo Sella, sperimentazioni avviate in forma diversa nel 2017 e 2018 per ovviare ai fenomeni di inquinamento acustico e atmosferico e congestione stradale sui passi dolomitici, evidenziati in un rapporto dell’Eurac per la Fondazione Dolomiti Unesco. Sotto la pressione di alcuni operatori turistici che lamentavano una diminuzione degli incassi nei giorni di chiusura e nonostante l’iniziativa fosse apprezzata dai turisti coinvolti (nell’indagine svolta nel 2017 il 97% degli intervistati si era detto soddisfatto o molto soddisfatto della propria esperienza sul passo in occasione della chiusura al traffico), purtroppo la Provincia di Trento ha deciso autonomamente di terminare la sperimentazione, dimostrando mancanza di rispetto per i luoghi delle Dolomiti, Patrimonio Mondiale UNESCO, e di una visione a lungo termine sul turismo sostenibile.
A tutto ci si aggiungono le ripetute dichiarazioni di esponenti della giunta riguardo la necessità di realizzazione della Valdastico Nord, opera che è in netto contrasto con la Convenzione delle Alpi. Non ha alcuna motivazione economica e porterebbe traffico ed inquinamento alle valli trentine, oltre che creare problemi idrogeologici e consumo di suolo.
Ci auguriamo che l’amministrazione possa cambiare rotta, ascoltando gli appelli delle associazioni ambientaliste e di tecnici ed esperti riguardo la tutela del delicato ecosistema delle montagne trentine. Un ambiente oggi più che mai da difendere e valorizzare in modo sostenibile, tutelandone integrità e biodiversità».
COMUNE DI BESENELLO
«L’amministrazione di Besenello in questi anni si è distinta per l’impegno a favore di una mobilità più sana e sostenibile con numerose azioni. Tra queste c’è la mozione del gruppo consiliare “NOI CON VOI PER BESENELLO” che prevede l’”Adozione di misure di risanamento della qualità dell’aria, di riduzione delle emissioni gas clima-alteranti e di riduzione del rumore nella Valle dell’Adige” (prot. 2037 dd 18/5/2017). Questa mozione è stata ripresa e imitata da altre amministrazioni con l’obiettivo comune di promuovere presso le autorità competenti azioni concrete per ridurre emissioni climalteranti sull’asse del Brennero, sollevando questioni come quella della limitazione del traffico deviato, limiti di velocità ridotti e controlli sull’A22, e dell’uso e potenziamento immediato delle infrastrutture ferroviarie esistenti.
Inoltre il comune di Besenello ha presentato un ricorso al TAR del Lazio contro la deliberazione del CIPE n. 21 che ha approvato il 1° lotto del progetto preliminare dell’A31 Valdastico Nord per la parte veneta. Il ricorso è stato respinto, ma l’amministrazione è ricorsa in appello al Consiglio di Stato contro la sentenza e il Consiglio di Stato ha dato ragione al Comune. L’assunto di fondo era che l’approvazione costituisse una concreta e immediata minaccia contro il territorio trentino.
Tra le molte, La sentenza del Consiglio di Stato ha messo in evidenza alcune contraddizioni e assurdità del progetto A31 particolarmente importanti per Legambiente. Tra queste l’inutilità e la pericolosità. Si tratta, infatti, di un’opera non giustificata da alcuna esigenza del territorio e che porterebbe un forte consumo di suolo, oltre ai danni al patrimonio idrogeologico e all’ulteriore incremento dei flussi di traffico.
Il comune ha contribuito a creare e mantenere in questi ultimi decenni un movimento di contrarietà all’autostrada A31Nord che è anche occasione di incontro, scambio e riflessione sui temi della mobilità e dell’ambiente montano dalla dimensione locale a quella nazionale e internazionale. Tale rete si è recentemente costituita in un Coordinamento generale trentino e veneto contro l’A31 Nord.
In ultimo si sottolinea la coerenza anche a livello locale nel sostenere i principi di tutela ambientale limitando la cementificazione, il consumo del suolo e l’espansione urbanistica incontrollata del territorio comunale anche con l’opposizione alla costruzione di una seconda tangenziale in Vallagarina.
Il premio di Legambiente vuole essere un riconoscimento a una battaglia che non esprime un egoistico sentimento NIMBY, ma che rappresenta un encomiabile sforzo di analisi critica e di invito al ripensamento di un progetto come quello dell’A31 che impatta con il delicato e prezioso ambiente alpino».