Il miele di rododendro di Oreste Risatti di Ledro è fra i migliori d'Italia

di Gigi Zoppello

Al Concorso «Grandi mieli d’Italia», che ogni anno si tiene a Castel San Pietro, vicino a Bologna, un miele trentino è entrato nel Gotha delle migliori produzioni nazionali, conquistando l’ambitissimo premi o«Tre gocce d’oro»: si tratta del miele di rododendro, presentato dall’apicoltore Oreste Risatti di Ledro, ma prodotto con alveari nella zona di Malga Bissina, nel Comune di Daone. Il miele di Risatti è entrato così fra i 16 «Grandi mieli d’Italia».
Soddisfatto Risatti, che nel sito di Confagricoltura del Trentino commenta: «Questo premio lo condivido con tutta una serie di miei amici mielicoltori e collaboratori – sottolinea Oreste Risatti – in primis il maestro Fedrizzi, Giovanni Giovannini, Sergio Benetti e altri ancora, da Mora Pianino, Paolo Paletti, nonché il dott. Gufler e la signora Doris, che mi ha insegnato a tutelare le api regine. Poi quelli che mi hanno assegnato l’attestato di esperto apistico, il dott. Franco Gatti e il dott. Mutinelli, responsabile Istituto zooprofilattico delle Venezie».

Non tralascia poi la descrizione del suo miele vincente. «Il miele di rododendro cristallizza spontaneamente dopo alcuni mesi, formando spesso una massa compatta di cristalli fini o pastosa a cristalli grossi, rotondi e collosi. Ha un colore giallo paglierino allo stato liquido; da bianco a beige chiaro quando cristallizzato. Debole intensità all’olfatto, non facilmente classificabile, in quanto l’elemento maggiormente diagnostico risulta l’assenza di odori marcati. In genere fruttato (ricorda la confettura di frutti di bosco) e aromatico (nota fresca e balsamica). Ma appaga al palato, con un tono coinvolgente di dolce, suadente, per nulla stucchevole come capita di riscontrare in certi mieli dozzinali».

C’è un po’ di Trentino anche fra i 148 mieli che hanno ottenuto il secondo premio, le «Due gocce d’oro». Qui i produttori trentini premiati sono sei: non solo l’apicoltura «Castel Belfort» di Gualtiero Marcolla» con il suo miele di rododendro, che ha già avuto un ampio risalto sulla stampa, ma anche il miele di rodoendro dell’Apicoltura Biologica Angelini di Vezzano (prodotto anche questo a Malga Bissina); quello sempre di rododendro di Sergio Benetti di Pietramurata (prodotto sempre a Malga Bissina), quello di rododendro dell’apicoltura «Dalla natura la salute» di Laura e Silvano a Giustino, prodotto in Val Nambrone, e quello di Matteo Doff Sotta di Imer prodotto a Refavaie.
Sempre due gocce d’oro per il «millefiori di montagna» di Claudio Chini di Cles (prodotto in Val di Rabbi).
Fra i 211 mieli premiati con una sola goccia, troviamo 4 mieli trentini. Sono il millefiori dell’Agricoltura Valli in Fiore di carano, prodotto a Grauno; quello di «Dalla natura la salute» di Giustino prodotto a Porte di Rendena. Poi due millefiori di alta montagna: quell odi Francesco Moratti di Croviana (prodotto a Malga Selva) e quell odi Luciano Bertolini di Predazzo, prodotto a Passo Manghen.
A Bologna c’erano ben 1.011 etichette di mieli provenienti da tutta l’Italia e il Trentino, ancora una volta, ha ben figurato, nonostante la produzione della nostra provincia non possa competere con le quantità di miele prodotto, soprattutto, nel Meridione (quest’anno molti premi alla Sardegna). Tuttavia, il miele di monofioritura prodotto in montagna è di qualità eccellente ed è sempre più richiesto dai consumatori.

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