Parla il papà di Greta: «È felice ma sono preoccupato»
È felice, Greta Thunberg. A soli 16 anni la teenager svedese ha portato milioni di persone nelle piazze in difesa dell'ambiente.
Un anno, il 2019, che parla di lei e del movimento del 'Fridays for future' con gli scioperi del clima, il prossimo anno tutti in raduno mondiale a Torino. Ma anche odio contro la giovane svedese.
Di questo è preoccupato il padre di Greta. In un'intervista alla Bbc, Svante Thunberg, 50 anni, rivela che da quando è diventata un'attivista la figlia è "più felice". "Ride, balla, scherziamo moltissimo. Ma sono preoccupato - dice - per le 'fake news' che vengono fabbricate contro di lei. Per l'odio che generano". Per ora la giovane attivista, riferisce Svante, reagisce "incredibilmente bene" alle critiche. "Sinceramente, non so come faccia. Il più delle volte ci ride su... Le trova divertentissime".
Prima di iniziare lo sciopero che l'ha resa famosa in tutto il mondo, Greta ha sofferto di depressione "per tre o quattro anni". "Ha smesso di parlare, ha smesso di andare a scuola. E poi ha smesso anche di mangiare", racconta il padre. "Il peggiore degli incubi per qualsiasi genitore". Svante Thunberg parla poi della sindrome di Asperger diagnosticata alla figlia: "La aiuta a vedere la realtà fuori dagli schemi". Una realtà divenuta anche ispirazione per le organizzazioni internazionali.
"Il mondo vive nell'incertezza e nell' insicurezza, nelle ineguaglianze persistenti, nell'odio in aumento, nei cambiamenti climatici che surriscaldano il pianeta", ma "c'è speranza" nelle nuove generazioni", ha dichiarato il segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, nel messaggio di fine anno. "Non ci possiamo permettere di essere la generazione disattenta al pianeta che brucia", ha sostenuto Guterres, riprendendo proprio le parole chiave della giovane attivista svedese.
Greta anche esempio per le generazioni del nostro paese. Gli ambientalisti italiani la citano nei loro bilanci di fine anno e per i propositi a partire dal 2020. "La voce dei giovani e dei giovanissimi partita 'dal basso', in modo democratico, sincero e appassionato, va ascoltata. La loro energia è d'ispirazione per tutti noi", dice il direttore esecutivo di Greenpeace Italia, Giuseppe Onufrio. Da parte di Greenpeace una mobilitazione a tutto campo per il Pianeta. A partire dalla misurazione degli effetti dei cambiamenti climatici sul Mediterraneo. Mentre i dati sui rischi conseguenti ai cambiamenti climatici in Italia sono da bollettino di guerra.
"Nell'anno della grande mobilitazione giovanile guidata da Greta Thunberg per salvare il Pianeta, il bilancio clima 2019 ci restituisce un anno critico anche per l'Italia", sottolinea Legambiente nell'Osservatorio Cittaclima evidenziando un 2019 più caldo e con più eventi estremi. In Italia quest'anno sono stati registrati 157 fenomeni estremi, con 42 le vittime per maltempo. Dati in crescita rispetto al 2018 con 32 vittime e 148 eventi estremi. Il mese di ottobre il secondo più caldo in assoluto dal 1800 ad oggi, dietro solo al 2001, con un'anomalia di +1,74 gradi.
Nel dettaglio il 2019 è stato caratterizzato da 85 casi di allagamenti da piogge intense; 54 i casi di danni da trombe d'aria (in forte aumento rispetto alle 41 del 2018), 5 di frane causate da piogge intense e 16 esondazioni fluviali.
Secondo il Wwf Italia, infine, il 2019 verrà ricordato come l'anno dell'Amazzonia in fiamme e delle grandi mobilitazioni mondiali per il clima ma anche l'anno con "risultati ancora deludenti da parte di Governi e politica". "Solo un 'New Deal for Nature and People' può aiutarci a definire un nuovo patto con il Pianeta e con il nostro futuro".